Nell’ambito del secondo ciclo di conferenze dal titolo «La nostra storia» a cura di Andrea Czortek, si è tenuto presso il Circolo delle civiche stanze della cittadina biturgense il convegno dal titolo «La cultura “diffusa” a Sansepolcro nei secoli XVII e XVIII». Il relatore, il professor Piero Scapecchi della Biblioteca nazionale centrale di Firenze ha spiegato il significato del titolo dell’incontro: «Ho scelto di inserire nel titolo il termine “diffusa” perché la mia relazione verte su elementi costanti nella storia».Materiale documentario alla mano, il professor Scapecchi ha ricostruito la storia della città di Sansepolcro alla luce di molteplici aspetti.Il relatore si è soffermato anche sulla figura di Federigo Nomi, letterato del XVII secolo nativo di Anghiari.Federigo Nomi è stato al centro anche della conferenza intitolata «Carteggi di eruditi della Valtiberina nella seconda metà del XVII secolo» del dottor Giovanni Bianchini, uno dei soci fondatori della Società Storica Aretina.«Nella mia relazione – spiega Bianchini – ho parlato di Francesco Redi e di Antonio Magliabechi, due studiosi al centro della vita culturale del ‘600 nella città di Firenze.Entrambi erano personaggi di spicco alla corte de’ Medici.Nel XVII secolo – continua Bianchini – molti letterati della Valtiberina scrissero lettere indirizzate a questi due eruditi fiorentini, dando così origine ad un ricco scambio culturale. Tra questi, emerge la figura di Federigo Nomi. Grazie a questi scambi epistolari, inoltre, alla fine del ‘600 Firenze diventa il punto di riferimento per Borgo Sansepolcro». Giovedì 7 aprile si terrà l’ultimo incontro del ciclo, intitolato «Lingua e dialettica a Borgo Sansepolcro dal XVI al XX secolo» e relazionerà il professor Enzo Mattesini dell’Università degli studi di Perugia. Eleonora Corgiolu