Opinioni & Commenti
Un saluto dopo una vita in questo giornale
Questo è l’ultimo numero che firmo come direttore. Lascio «Toscana Oggi» dopo 10 anni di direzione e 36 complessivi di lavoro al settimanale, a parte la pausa di qualche tempo in cui sono stato a Milano alla redazione di «Avvenire» dove ho fatto un’esperienza professionale importante che ora continua sotto forma di collaborazione. Del quotidiano cattolico, nel frattempo, sono anche diventato, con mia soddisfazione, il critico televisivo.
Lascio «Toscana Oggi» per i cosiddetti limiti di età e per una mia personale decisione che è coincisa con un invocato «segnale di discontinuità» quanto mai necessario quando c’è da dare una scossa in momenti non facili come questo, sia per l’editoria che per le Chiese che sono in Toscana e di cui questo giornale è espressione. Lo è diventato dopo aver vinto la scommessa di mettere insieme quasi tutte le diocesi della regione, fornendo anche un’immagine unitaria del variegato mondo cattolico. In questo senso «Toscana Oggi», con il suo dorso comune e le quindici edizioni locali, resta unico nel panorama dei settimanali cattolici. È un motivo di orgoglio che va ad aggiungersi a quello per una realtà sempre più articolata che ha visto crescere l’impegno su più fronti della comunicazione grazie ai vescovi che ci hanno creduto, al Consiglio d’amministrazione, alla redazione centrale, alle redazioni diocesane e a una schiera di collaboratori di grande prestigio.
In questi anni, con i colleghi, abbiamo cercato più che altro di mantenere il giusto equilibrio, cercando di essere al di sopra delle parti, ma mai al di fuori dei problemi. Non lascio, però, il giornale come avrei voluto, soprattutto dal punto di vista della diffusione. Purtroppo, ai miei limiti, si è sovrapposta una contingenza disastrosa per tutta la carta stampata a cui, per quella cattolica, si è aggiunto un indebolimento del senso di appartenenza, oltre a una forte diminuzione dei praticanti e degli operatori pastorali che sono il nostro naturale bacino di riferimento.
Non consola il fatto che in proporzione abbiamo perso molte meno copie di altri. Consola invece la recente festa per i 35 anni del settimanale, con i tanti amici presenti a dimostrazione di come, nonostante tutto, «Toscana Oggi» goda ancora di stima e di affetto. È un buon punto di ripartenza per l’amico Domenico Mugnaini, che dopo una vasta esperienza in altre testate, uffici e agenzie di stampa, torna da direttore, con emozione e determinazione, dove è iniziata la sua attività professionale con figure di importante riferimento per tutti noi come Alberto Migone e don Mario Carrera.
A Domenico auguro i traguardi che io non ho raggiunto. Gli stessi che auguro a tutti i colleghi che rimangono, della redazione e dell’amministrazione, con i quali ho condiviso tanta parte di questa avventura, a volte difficile, ma sempre bella. Soprattutto a loro e a voi lettori va in questo momento la mia gratitudine e il mio saluto.