Sport
Un prete salentino a Tokyo. A colloquio con don Gionatan, cappellano della squadra olimpica azzurra
![](https://www.toscanaoggi.it/wp-content/uploads/2021/08/Un-prete-salentino-a-Tokyo.-A-colloquio-con-don-Gionatan-cappellano-della-squadra-olimpica-azzurra.jpg)
Nella sua formazione verso il sacerdozio anche un passaggio dal liceo “Giovanni Paolo II” del seminario diocesano di Lecce, scuola paritaria ormai cessata. Don Gionatan è stato già cappellano della squadra olimpica italiana ai Giochi olimpici invernali del 2018, che si sono svolti a Pyeong Chang in Corea del Sud nel 2018. L’Italia, peraltro, è una delle poche nazioni che ha inserito un cappellano nella delegazione ufficiale olimpica, dandogli così un ruolo ufficiale e centrale. Tornato dal Giappone si è volentieri reso disponibile a rispondere alle domande di Portalecce.
Da pugliese, quale orgoglio ha avvertito considerando che una buona parte delle medaglie italiane sono al collo di campioni nati e cresciuti nella nostra terra?
L’ho scritto nella mia terza lettera da Tokyo quando, rivolgendomi a Vito Dell’Aquila ho scritto: “Grazie a te, Vito, perché hai portato a Tokyo la caparbietà della nostra Puglia e, in quel campo di gara con la pianta ottagonale che sembra di stare quasi a Castel del Monte, hai raccontato la prontezza del protendere un calcio verso tutto ciò che si presenta come avversario nella vita! Grazie perché hai portato a Tokyo la resistenza della nostra terra e ne hai mostrato la predisposizione a non mollare, a non lasciarsi travolgere dalle avversità, a non rassegnarsi anche quando qualcuno nello srotolarsi dei giorni il calcio tenta di sferrarlo nel nostro stomaco! Grazie perché hai portato a Tokyo la passione pugliese, quella fatta di spensieratezza e di impegno, di sacrificio e di un pizzico di follia, facendo della creatività una logica!”.
(*) Portalecce.it