La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che anche nel titolo porta il nome del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in vista del millennio della dedicazione della Basilica intitolata al più insigne monumento gerosolimitano, intende riannodare antichi fili della sua storia che la collegano alla Terra Santa, chiedendo di avviare un gemellaggio con il Patriarcato Latino di Gerusalemme.La Chiesa aretina-cortonese-biturgense, la più vasta in Italia al di sotto del fiume Po, in collaborazione con l’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, si rende disponibile per la realizzazione di un’opera di carità a favore della comunità cristiana, proponendo al Patriarca latino di volerci indicare quella che ritenga più opportuna.Essendo nata la nostra diocesi dall’esperienza dei pellegrini Arcano ed Egidio, la comunità ecclesiale desidera promuovere, più volte ogni anno, una serie di pellegrinaggi in Terra Santa, che favoriscano le mutue relazioni e mostrino la solidarietà e l’interesse della nostra Chiesa. Si amerebbe poter ospitare il Seminario patriarcale nel suo prossimo viaggio in Italia e offrire borse di studio per sacerdoti che intendessero perfezionare le discipline teologiche a Roma o Firenze.Anche le principali istituzioni civili del territorio hanno dato disponibilità ad aderire a eventuali collaborazioni che il Patriarcato Latino volesse privilegiare. In particolare nel sostegno dell’alta formazione con borse di studio nelle nostre facoltà universitarie, nella valorizzazione dei prodotti agricoli, nei programmi di formazione tecnico-professionale legati allo sviluppo del lavoro artigianale, nella promozione dello sfruttamento di energie innovative, nel sostegno di interventi di credito a favore delle piccole imprese.Questo percorso è avvalorato dalla presenza a Betlemme di una delegazione formale che, oltre alla Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, con il suo arcivescovo Riccardo Fontana, è composta dal presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, e dal presidente della Camera di Commercio aretina, Giovanni Tricca, nonché da rappresentanze dei Comuni capofila, e di significative associazioni culturali e di solidarietà del nostro territorio.Il gemellaggio intende favorire l’ulteriore crescita del dialogo e della comprensione tra le parti, espressione della tradizione toscana in cui le varie istituzioni civili si riconoscono, che ad Arezzo vanta una delle maggiori eccellenze nazionali in «Rondine-Cittadella della pace». Si propone che lo strumento che formalizzerà il gemellaggio sia sottoscritto nella Cattedrale di Arezzo, in una prossima visita del Patriarca latino, con una cerimonia alla presenza delle maggiori istituzioni locali e nazionali.