Pisa

UN PONTE PER UNIRE SIMBOLICAMENTE I PAESI DELLE COLLINE PISANE

Un bassorilievo dell’antico ponte mediceo di Collesalvetti è l’icona della visita pastorale di Alessandro Plotti alle parrocchie delle colline pisane. L’opera, realizzata dalla giovane artista di Collesalvetti Barbara De Laurentis, è stata donata all’arcivescovo la scorsa domenica nella chiesa di san Quirico e Giuditta. Quel ponte sul fiume Tora vuole unire simbolicamente le tredici parrocchie del territorio: «dobbiamo vedere il vicariato – ha esortato il vicario foraneo don Roberto Canale – non come uno strumento organizzativo, ma come uno spazio aperto nel quale incontrarci per condividere e potenziare il nostro cammino di fede». Un calcio, dunque, alle difficoltà originate dai campanilismi, dalle distanze e dai ritmi imposti dalla vita dei campi. In effetti il vicariato delle colline si estende su un territorio vasto ed allungato, immerso nella campagna e compreso tra grandi centri urbani che calamitano i flussi dei pendolari. Al mattino ci si alza presto per raggiungere i campi, una delle numerose aziende commerciali della zona oppure, con i mezzi, si parte per Livorno, Pisa, Cascina. E alla sera, dopo aver percorso anche molti chilometri, si torna in tempo per la cena. È comprensibile che le parrocchie delle colline pisane si sentano un po’ la periferia della diocesi e che cerchino di investire in un maggiore e più stretto rapporto tra parrocchie, vicariato e diocesi. Da questa riflessione è scattata l’esigenza di costituire tre grandi unità pastorali (quella del nord con Vicarello e Collesalvetti, quella del centro tra Luciana, Lorenzana, Orciano, Pieve, Santa Luce e Pastina, quella del sud tra Pomaia, Castellina, Riparbella, Collemezzano e San Pietro in Palazzi) che già oggi sembrano a regime. E di varare un ambizioso progetto di riorganizzazione delle attività di catechesi, annunciato proprio in occasione della visita pastorale. «Ci saranno maggiori occasioni di incontro, scambio di informazioni, preghiera comunitaria – ci ha spiegato don Roberto Canale – partiranno corsi di formazione per catechisti, vogliamo costruire una rete informatica (collegata all’indirizzo e-mail r.catechesi-colline@libero.it) e avviare incontri di catechesi biblica per i ragazzi e per gli adulti». Il progetto è piaciuto molto all’arcivescovo. Alessandro Plotti ha sottolineato, nell’incontro coi catechisti tenutosi nell’ex asilo parrocchiale a Vicarello, la necessità di un maggior dialogo con le famiglie e gli adulti: «Dobbiamo cercare di smontare – ha detto – l’associazione del cammino di iniziazione cristiana alle tappe scolastiche: altrimenti si svuota il senso della catechesi. Questa infatti non è diretta alla amministrazione dei sacramenti, ma apre ad un vita cristiana, all’interno della quale ci sono anche i sacramenti». Nonostante la visita alle colline sia stata un po’ ridotta a causa di un improvviso ricovero ospedaliero di Alessandro Plotti, non sono davvero mancati il calore e la partecipazione. Come nel caso della rappresentazione teatrale – che rievocava la vita di san Ranieri – organizzata a Vicarello dai giovani della parrocchia. Agli attori in erba Alessandro Plotti ha ricordato l’importanza della lettura del Vangelo come confronto continuo con la parola di Dio; la pratica della vita di comunità, perchè «non si diventa grandi nella fede senza l’aiuto di chi ci sta accanto»; la costanza nella preghiera come momento centrale del dialogo con Dio. La visita è finita, ma il lavoro per coglierne i frutti comincia adesso. Nel territorio, ma non solo: tra pochi giorni infatti Ettore e Loredana Fiaschi, Elisa Cipriani e Matteo Stella, tutti membri del gruppo missionario parrocchiale di Collesalvetti «I- Care», partiranno per tre settimane di volontariato in una favela del Brasile.