Lettere in redazione
Un piccolo grande gesto per il giornale
Caro direttore, sono una vecchia abbonata a «Toscana oggi». Le scrivo brevemente per comunicarle che, contrariamente agli anni passati, ho deciso di abbonarmi al giornale per il 2011 come sostenitore, anche se avere 50 euro in più in tasca mi avrebbe fatto comodo…. Ho deciso di farlo proprio per sostenere, in questo momento difficile, la stampa cattolica ed in particolare il «nostro» settimanale. Buon anno e buon lavoro!
Alla signora, di cui ometto il nome perché forse la lettera era riservata, ho già risposto personalmente, ringraziandola di cuore perché sono gesti come il suo che danno valore e significato al nostro lavoro. Un lavoro modesto, ma con motivazioni grandi. Ed è proprio per questo che in redazione abbiamo deciso di pubblicare questa lettera ad inizio anno, perché quello appena concluso, come riconosce anche la nostra lettrice, è stato un anno difficile per la stampa in generale e per la stampa cattolica in particolare, soprattutto a causa delle tariffe postali. E il 2011 non si annuncia migliore, anzi: questa volta sono a rischio persino i contributi per l’editoria. Nonostante questo, noi ce l’abbiamo messa e ce la mettiamo tutta. Non possiamo infatti dimenticare che nel 2010 abbiamo varato l’aumento complessivo delle pagine, sia nella parte regionale che in quella diocesana (le edizioni sono ben 16 e ognuna può arrivare fino a 8 pagine proprie, mentre quelle generali sono salite a 24 di cui 16 a colori per un totale di circa 150 pagine la settimana); abbiamo varato la versione on line del giornale (sfogliabile su computer) mentre stiamo lavorando ad un potenziamento del sito web e ad una migliore integrazione fra i tre strumenti. E non manca nel cassetto qualche altro progetto ambizioso.
In qualche modo, oltre ad essere strumento di informazione per le singole diocesi e di collegamento e di comunione tra le Chiese che sono in Toscana, rappresentiamo la voce di un mondo cattolico che altrimenti avrebbe scarsa visibilità. Eppure, anche tra coloro che dovrebbero esserci più vicino, c’è addirittura chi ci ritiene inutili. Insomma, per andare avanti abbiamo bisogno di lettori, o meglio: di amici come la signora, che insieme a noi considera «nostro» il settimanale. Per fortuna non è la sola. Buon anno a tutti!