Lettere in redazione
Un nuovo laicato cattolico
Seguendo il suo invito: «ma ci sono questi laici?»Io sarei disponibile ad impegnarmi e così penso molti altri, a patto di non scendere a compromesso con le attuali forze politiche, verso le quali non nutro alcuna fiducia.
Da un po’ di tempo le lettere che affrontano temi socio-politici evidenziano preoccupazione e delusione. Forse dopo le elezioni che avevano positivamente ridotto le forze politiche in Parlamento ci si aspettava prospettive, purtroppo presto tramontate, per portare anche l’Italia su un modello di normalità e di intelligente e corretta dialettica per costruire un’Italia migliore.
Questo pessimismo che preoccupa emerge anche tra tanti cattolici che si chiedono come lei, caro Benvenuti, se non sia il caso di impegnarsi totalmente nel volontariato, questo fenomeno che si è sviluppato intelligentemente soprattutto negli ultimi tempi e che coinvolge tanti nostri giovani (e non solo).
Io non credo però che sia opportuno lasciare l’impegno politico, ma trovare forme nuove che ci colleghino maggiormente col territorio e col sociale. A questo compito viene incontro e può aiutarci il Collegamento sociale cristiano.
Fondato nel settembre 2001 da Mons. Simoni e altri amici si propone di ridare un’anima alla politica e di collegare i cattolici, ovunque politicamente collocati. Si parte dal presupposto che la presenza dei cattolici sulle vicende sociali, civili e politiche, finalizzata alla ricerca del bene comune, è un aspetto fondamentale della missione dei cristiani nel mondo. Di qui scaturisce l’impegno di collegarsi, di studiare e di proporsi a persone soprattutto giovani per dare sapore alla presenza cristiana in politica che, diciamo la verità, è oggi un po’ scipita.
In questo ci incoraggia la Dottrina sociale cristiana che può aiutare a elaborare prospettive future.
Niente scoraggiamenti quindi: non è questo il tempo dei cristiani pigri ma collegati e attivi nel sociale e nel politico, soprattutto a livello di base. Il tutto indipendentemente, anche se senza alcun disprezzo, per le attuali forze politiche, ma da esse liberi.