Pisa

Un lavoro di squadra per i seminaristi pisani

di Andrea Zanotto

I seminaristi sono chiamati ad un lavoro di squadra. «Il ministero ordinato ha una radicale forma comunitaria e può essere assolto solo come un’opera collettiva» scriveva Giovanni Paolo II nella sua esortazione apostolica Pastores dabo vobis. Parole riprese lo scorso lunedì dal presidente dei vescovi italiani, cardinale Camillo Ruini, in occasione dell’apertura della 55a assemblea generale della Cei. E in cui si ritrova anche il progetto educativo del nostro seminario arcivescovile.«Da noi – osserva il rettore don Roberto Filippini – si pone molta attenzione all’esperienza di vita comunitaria, considerato che nel suo servizio il prete deve essere tessitore di relazioni e comunione nella comunità cristiana. La disponibilità alla partecipazione è ancor più importante se si considera che la collaborazione fraterna tra i preti si renderà sempre più necessaria all’interno delle unità pastorali».È proprio in quest’ottica che va acquisendo sempre maggiore importanza il tirocinio pastorale all’interno di tre diverse parrocchie che coinvolge i seminaristi fin dal secondo anno di studi.Con don Roberto Filippini proviamo a tracciare un breve bilancio dell’attività del Seminario alla vigilia della festa patronale di Santa Caterina d’Alessandria.«Gli ultimi due anni sono stati molto positivi per il nostro istituto» commenta il rettore. In effetti vi sono stati tre nuovi seminaristi nel 2004 (provenienti da Barga, Calci, e dalle colline); e altri tre (da Marina di Pisa, Pisa e dalla Sicilia) erano entrati nel 2003. Vi sono poi tre giovani – anch’essi provenienti della nostra diocesi – che frequentano alcuni momenti della vita del seminario.Le esperienze di vita di questi seminaristi sono varie: si va dal più giovane, il ventiduenne Simone Tomei, ad Amedeo Nannini, quarantacinquenne che ha lasciato il lavoro di direttore alle poste per seguire la propria vocazione; o Francesco Niccolai, che per fede ha abbandonato la professione di avvocato.Un seminario sempre più aperto ai giovani: a chi volesse condividere almeno alcuni momenti della vita di comunità, è offerta l’occasione dell’incontro di preghiera che si svolge ogni mercoledì, alle 18,45. Sarà ripetuta, inoltre, l’iniziativa dell’itinerario vocazionale. Dal 10 dicembre, fino a giugno, sette fine settimana per discernere sulla propria vocazione. La Scuola Santa CaterinaAssieme ai seminaristi, venerdì e sabato prossimi festeggeranno Santa Caterina d’Alessandria anche le altre strutture che compongono il polo scolastico-culturale di ispirazione cattolica della nostra città. In primo luogo l’Istituto arcivescovile Santa Caterina, fondato nel 1784, che è una delle strutture didattiche più antiche della città e che dal 2000 si è ingrandito con l’accorpamento della Principe Amedeo e della San Giuseppe. Ciò ha comportato anche un rinnovo dei locali e la creazione di una nuova ala che ospita moderni laboratori scientifici.La scuola può quindi offrire un percorso scolastico che parte dalla scuola dell’infanzia e si conclude con il liceo scientifico. Il progetto sembra sia stato ben accolto dalla città, considerato che l’istituto accoglie circa 250 alunni e studenti e che le iscrizioni sono in aumento. La volontà – sottolinea la preside Grazia Orsini – è quella di offrire una scuola ispirata dal vangelo che sia però capace di accogliere e di confrontarsi anche con i ragazzi non credenti o fedeli ad altre religioni. Si vuole offrire ai ragazzi «un percorso culturale rigoroso ma anche uno stile di vita, tenendo sempre in primo piano il rapporto con le famiglie, che sono continuamente coinvolte nel processo formativo». Nonostante l’istituto abbia notevoli difficoltà economiche, una parte degli studenti (circa il 20%) possono usufruire di un aiuto che permetta alle famiglie di sostenere – totalmente o in parte – le spese per la retta. Il Pensionato TonioloAltra struttura del polo scolastico-culturale è il Pensionato universitario Toniolo, che ospita circa 190 ragazzi provenienti in maggioranza dal meridione, ma anche dalla Toscana e dal resto d’Italia e del mondo.Il responsabile – il salesiano don Pier Dante Giordano – lo definisce un «oratorio universitario: sì, perché il pensionato vuol offrire, oltre all’alloggio, una proposta educativa che renda i ragazzi protagonisti della loro vita, e non solo destinatari di un servizio pastorale-educativo».Per questo ai ragazzi è offerta la possibilità di formare piccoli gruppi di lavoro che sono nello stesso tempo occasioni per l’aggregazione e la vita comunitaria. Tra le tante attività previste: la scuola di preghiera, quella di musica, il gruppo per il volontariato internazionale e quello che gestisce una piccola rassegna cinematografica. Un gruppo di lavoro gestisce il sito internet (www.pensionatotoniolo.it), una vetrina importante per il pensionato: è anche grazie a questo sito che sono arrivate molte richieste di ospitalità e adesioni alle varie iniziative.Per far sì che tutte queste attività comunitarie trovino uno spazio adeguato, parte del piano-terra è stato ristrutturato e la vecchia aula magna è stata trasformata in sala polivalente aperta ai ragazzi. Proprio in questa sala, ogni settimana, è fissato un breve incontro settimanale cui tutti sono chiamati a partecipare per scambiarsi le loro opinioni sulla vita in comune.