Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Un incontro per affrontare la scommessa della formazione.

Le parole del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, all’assemblea della Conferenza episcopale dei giorni scorsi; l’intervento di Benedetto XVI al Convegno pastorale della diocesi di Roma del 26 maggio. Sono le due «bussole» per la preparazione all’assemblea diocesana di sabato 13 giugno sul tema «La parrocchia, comunità educante». A proporre i due pronunciamenti della Chiesa è la diocesi che li ha inviati ai responsabili degli Uffici pastorali. Nell’intervento del cardinale Bagnasco, si spiega che «il cuore dei giovani, anche quando sembra inerte o prigioniero del nulla, in realtà è segnato da un’insopprimibile nostalgia di ideali nobili e va in cerca di modelli credibili dove “leggere” ciò che veramente riempie la vita». Il Papa, invece, ha posto l’accento sul fatto che «troppi battezzati non si sentono parte della comunità ecclesiale e vivono ai margini di essa, volgendosi alle parrocchie solo in alcune circostanze per ricevere servizi religiosi», mentre è necessario «migliorare l’impostazione pastorale così che, nel rispetto delle vocazioni e dei ruoli di consacrati e laici, si promuova gradualmente la corresponsabilità nell’insieme di tutti i membri del popolo di Dio».Ecco, quindi, che l’assemblea diocesana diventa occasione per affrontare la sfida della formazione e dare nuovo slancio alle parrocchie. L’appuntamento di sabato ha un’impostazione consolidata. Ed è prima di tutto un avvenimento ecclesiale di comunione fra quanti vivono l’appartenenza alla Chiesa. In pratica rappresenta «un momento forte in cui tutte le componenti del popolo di Dio si confrontano e verificano il proprio cammino». Guai, comunque, a considerare l’assemblea come una conferenza. Essa è un luogo aperto al dialogo, alla comunicazione e alla condivisione per ricercare criteri di azione pastorale e nuovi itinerari. All’assemblea sono invitate tutte le realtà ecclesiali: sacerdoti e diaconi, comunità religiose, singoli fedeli, rappresentanti delle parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi e soprattutto le famiglie che sono più sensibili all’urgenza educativa. Inoltre sono state contattate le istituzioni e i vari soggetti che operano nel territorio sul piano sociale, culturale e ricreativo (come scuole, centri di aggregazione, società sportive, gruppi di volontariato, scuole di teatro e musica).