Dossier
Un giorno al castello
Una giornata nel castello. Anzi, quattro! Quattro giorni per visitare gratuitamente più di 70 castelli toscani, che per due week end il 18-19 e il 25-26 settembre aprono le loro porte in via straordinaria per l’iniziativa «Una giornata al castello», promossa dalla Regione Toscana, assessorato alla Cultura, in collaborazione con le sezioni toscane dell’Associazione dimore storiche e dell’Istituto italiano castelli.
«Le fortezze e i castelli che sono disseminati in modo straordinario per la Toscana spiega l’assessore alla Cultura Mariella Zoppi sono strutture che ci colpiscono per la loro imponenza, eppure hanno una fragilità insospettabile. Le ingiurie del tempo, la necessità di risorse ingenti per la loro manutenzione e la stessa ricerca di modi attuali di uso le rendono particolarmente fragili. Per questo motivo la manifestazione Una giornata nel castello vuol contribuire a far conoscere questo patrimonio e a farlo entrare ancor di più e meglio nel bagaglio affettivo della comunità come prima condizione della sua conservazione». Un pensiero l’assessore lo rivolge anche alla delicata situazione internazionale che mette sempre più a rischio la pace: «Il patrimonio di fortezze, mura, rocche, castelli e bastioni difensivi, può evocare storie di guerre, di assalti, di assedi. In realtà uno studio più attento delle imponenti fortezze erette nel periodo granducale mostra, come queste fossero essenzialmente baluardi di pace, possenti macchine da guerra, erette in realtà per dissuadere eventuali aggressori, scoraggiare idee di conquista mostrando la forza del piccolo Stato e garantire così la sicurezza dell’esistere della comunità. Già allora, si può dire, la Toscana mirava a difendere la pace, più che a vincere la guerra».
Oggi a vivere dentro la Rocca è Letizia Menchini (nella foto), giovane e frizzante «castellana» del terzo millennio, che ci accoglie, insieme alla madre Rosanna, introducendoci nella vecchia piazza d’Armi che oggi è un elegante giardino all’italiana con siepi modellate con gusto d’artista.
«C’è molto da lavorare qui svela Letizia certo più che a Bruxelles, ma confesso che non mi costa fatica». Undicimila metri quadrati di strutture da tener pulite per i visitatori, i molti vincoli che le leggi impongono ai beni d’interesse storico culturale. «Per viverci e farlo vivere bisogna amarlo» ci ha confessato la madre di Letizia appena varcata la soglia della fortezza, e la figlia lo sta dimostrando utilizzando le sue competenze è laureata in archeologia e storia dell’arte e la sua fantasia creativa organizzando percorsi guidati e mostre tematiche di alto livello culturale, che arricchiscono tutto il territorio montecarlese.