La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha un suo cardinale. E’ il frate minore francescano padre Umberto Betti che sarà elevato alla dignità di «principe della Chiesa» da Papa Benedetto XVI. Il Santo Padre ha annunciato che il 24 novembre, vigilia della solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo, terrà il Concistoro nel quale nominerà diciotto cardinali elettori a cui se ne aggiungono altri cinque (fra cui padre Betti) che per raggiunti limiti di età non parteciperanno al Conclave ma sono stati scelti in quanto «meritevoli per il loro impegno al servizio della Chiesa». Felice il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, che ha definito padre Betti «una grande figura di spicco nella teologia che ha dato un forte contributo al Concilio».Padre Betti è nato a Pieve Santo Stefano il 7 marzo 1922. Entrato da ragazzo nella famiglia francescana il 23 luglio 1937 ha iniziato il suo noviziato nella provincia minoritica di San Francesco Stigmatizzato della Toscana; ha emesso la professione solenne il 31 dicembre 1943 ed è stato ordinato sacerdote il 5 aprile 1946. Dopo aver conseguito il dottorato in teologia dogmatica nel 1951 ed essersi perfezionato all’Università Cattolica di Lovanio, nel luglio del 1964 è stato nominato professore della Pontificia Università Antonianum di Roma, dove ha insegnato fino al 1991, ricoprendo anche le cariche di decano della Facoltà di Teologia dal 1966 al 1969 e di rettore magnifico dal 1975 al 1978.Ha partecipato al Concilio Vaticano II sia come consultore della Commissione teologica preparatoria, sia come perito del Concilio e teologo dell’arcivescovo di Firenze Ermenegildo Florit. Ha anche collaborato all’elaborazione delle due costituzioni dogmatiche Lumen gentium e Dei verbum. Dal 1964 è qualificatore della Suprema Sacra Congregazione del Sant’Uffizio ed in seguito consultore della Congregazione per la dottrina della Fede. È stato Consultore di Stato e dal 1991 al 1995 rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense. È Accademico ordinario della Pontificia Accademia Teologica Romana e membro della commissione «Fede e Costituzione» del Consiglio Mondiale delle Chiese. Nel 1995 il Papa Giovanni Paolo II gli ha conferito la croce Pro Ecclesia et Pontefice. Tra le onorificenze assegnate a padre Umberto Betti vanno ricordate il diploma di Accademico emerito da parte della Pontificia Accademia di Teologia e il Fiorino d’oro consegnatogli nel Salone de’ Dugento a Firenze come teologo personale dell’arcivescovo Florit. Numerosi i libri da lui scritti fra cui Summa de sacramentis Totus homo (1955), La Costituzione dommatica Pastor aeternus del Concilio Vaticano II (1961), La dottrina sull’Episcopato del Concilio Vaticano II (1984).Dall’elenco dei vari uffici nella Curia Romana e nell’Ordine e delle pubblicazioni, emerge la qualità e la quantità dei suoi servizi e della sua cultura. Un’attività intensa e qualificata che è stata sempre vissuta nello spirito del frate minore, cioè nella gratuità e nella gioia del servizio. Dopo aver vissuto sei anni nel santuario della Verna dal 1995 al 2001, padre Betti fa parte adesso della fraternità del convento di San Francesco a Fiesole.Se Sansepolcro è stata nel tempo città natale di artisti e matematici, se Anghiari e Montone hanno dato i natali a uomini d´arme noti ai libri di storia nazionale, se Monterchi può vantare tra i propri compaesani un celebre letterato, Pieve Santo Stefano si rivela terra madre non solo di statisti, ma anche di teologi. Va ricordato che a Pieve è nato un altro celebre teologo, il frate domenicano Lodovico Fanfani (1876-1955), tra i maggiori teologi italiani del periodo precedente il Vaticano II.