Toscana
Un «decalogo» per guidare da cristiani
Si tratta, ha spiegato Marchetto, di «rispettare il comandamento Non uccidere, che vale sempre, anche quando ci si trova al volante. Si tratta del rispetto della vita, ovvero di una delle grandi battaglie morali della Chiesa cattolica in epoca contemporanea».
L’apostolato della strada è anche «occasione straordinaria per esercitare le virtù cristiane, presupponendo altresì autocontrollo, aiuto reciproco e coscienza della proprie responsabilità. In effetti qualità proprie del conducente sono la cortesia, la correttezza e la prudenza, per essere in grado, egli, di superare gli eventuali imprevisti, causati magari da altri utenti della strada (per stanchezza, abuso di alcool, di medicinali, guida impropria, scarsa conoscenza del Codice della strada, ecc.), o causati altresì dalle condizioni atmosferiche, dallo stato del veicolo o della rete viaria».