Toscana
UGANDA, NUOVI ATTACCHI DEI RIBELLI DEL LRA
Alito, Ogur, Barr, località minori intorno a Lira, città capoluogo del territorio Lango, 330 chilometri dalla capitale Kampala, sono state teatro di pesanti attacchi degli uomini di una delle diverse formazioni del sedicente Esercito di resistenza del Signore’ (Lra). Ad Alito, 17 chilometri a nord-ovest di Lira, otto civili sono stati uccisi meno di 24 ore fa a colpi di machete e circa trecento capanne sono state date alle fiamme; a Ogur, circa 15 chilometri a nord del capoluogo, venti persone, per lo più giovani, sono state rapite e un insegnante è stato ucciso; a Barr, nove chilometri a est, oltre a cinque vittime, il bilancio dell’attacco include una cinquantina di rapiti. Fonti della MISNA, che stasera hanno attraversato la città di Lira ( e di cui per ovvie ragioni non si rende nota l’identità ) hanno detto che la città è irriconoscibile mentre si sta riempiendo di decine forse centinaia di migliaia di persone. Arrivano portandosi dietro tutto quel che possono dei loro poveri beni hanno detto le fonti e finiranno col dormire per strada, a cielo aperto; in città si sentono forse meno in pericolo anche perché l’esercito ha inviato qualche carro armato e ha tentato di rinforzare i servizi di sicurezza. Nel distretto di Lira, più a sud di quelli di Kitgum. Gulu e Pader da sempre esposti in maniera massiccia alle sanguinose scorrerie dell’Lra, la situazione non è mai stata tranquilla ma da una settimana a questa parte è sembrata farsi quotidianamente più grave. E’ come se l’Lra, sia pur con altri uomini, stesse tentando di far scendere sempre più a sud il terrore che è capace di spargere tra la popolazione civile. In un’atmosfera che si fa di ora in ora più tesa, sono state chiuse tutte le scuole e si profila una situazione umanitaria intuibilmente disastrosa.
Colpisce il fatto che questi ribelli appaiono bene organizzati, bene armati e animati da attitudini sempre più feroci, anche rispetto al passato aggiungono le fonti della MISNA. Nell’autunno scorso, la medesima area era stata già oggetto di particolari attenzioni dell’Lra era stato attaccato anche il centro commerciale di Ngeta, cinque chilometri da Lira sulla strada per Kitgum, ed era stata distrutta col fuoco la stazione radio Waa fm. Proprio da Ngeta è giunta ieri a tarda sera l’unica notizia positiva del distretto: 13 persone rapite qualche giorno fa sono state liberate e un ribelle armato è stato tratto in arresto. Dalla zona di Kitgum, che nelle settimane scorse era stato particolare bersaglio dell’attività di un altro gruppo di ribelli, giungono invece, almeno per il momento, notizie di relativa calma; non vi sono stati né nuovi ferimenti né uccisioni anche se alcune migliaia di rifugiati restano accampati soprattutto all’ospedale di Saint Joseph, annesso alla missione cattolica che continua a proteggere e sfamare, due volte al giorno, 640 bambini e ragazzi.
Oggi, sia pur nel solito clima di tensione, abbiamo fatto il pranzo domenicale con polenta e fagioli dice alla MISNA padre Tarciso Pazzaglia che esprime particolare riconoscimento all’opera dei volontari dell’Avsi impegnati in questi giorni a mobilitare l’interessamemto comcreto di organizzazioni internazionali come il Programma alimentare mondiale, l’europea Echo e l’Oxfam. E’ un impegno prezioso – aggiunge padre Pazzaglia visto che i ribelli in questi ultimi due giorni hanno anche fatto razzie di cibo in tutta la zona. Per tutte le missioni ugandesi dei territori esposti alle incursioni dell’Lra e impegnate a soccorrere la popolazione civile con ogni mezzo in loro possesso, resta comunque sospesa, come una spada di Damocle, la cruda minaccia diffusa ieri radio dal numero uno dell’Lra, Joseph Kony, con cui sono stati annunciati assalti a tutti i centri religiosi con promessa di uccisioni e di ulteriori violenze.