Toscana
UGANDA, APPELLO DELLE MISSIONARIE E DEI MISSIONARI COMBONIANI PER LA MORTE DI PADRE FULVI
“La tragica uccisione di padre Luciano Fulvi, avvenuta nella missione di Layibi, è l’ennesimo episodio di violenza in cui versano le regioni settentrionali dell’Uganda dove operano le nostre consorelle e i nostri confratelli”: lo afferma una nota congiunta a firma di madre Adele Brambilla, superiora generale delle comboniane e di padre Teresino Serra, superiore generale dei comboniani. La MISNA, rilancia il testo integrale del comunicato diramato questa notte.
“Al momento non è stata accertata l’identità dell’assassino di padre Fulvi, ma in base alle informazioni ricevute dall’Uganda riteniamo che si sia trattato di una crudele azione di banditismo. Prendendo atto dell’insicurezza e della miseria determinata dalla sanguinosa guerra civile esplosa alla fine degli anni ’80, avvertiamo la responsabilità di rivolgere un accorato appello alla comunità internazionale, nelle sue molteplici componenti, affinché si mobiliti in favore della stremata popolazione civile, sottoposta quotidianamente a inenarrabili vessazioni da parte di numerose bande armate. Anzitutto ci rivolgiamo alle autorità di Kampala affinché facciano luce su questo doloroso episodio di cui è stato vittima padre Fulvi, auspicando un maggiore impegno governativo nel garantire l’incolumità di tutti coloro, laici e religiosi, che vivono nei distretti settentrionali del Paese. Al governo di Khartoum imploriamo di impedire i rifornimenti di armi e munizioni destinati ai ribelli nordugandesi del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lra), assicurando alla giustizia internazionale coloro che hanno commesso crimini contro l’umanità, primo fra tutti il leader dello Lra, Joseph Kony, responsabile del sequestro di oltre 25mila bambini reclutati forzatamente nel suo movimento e di un inaudito bagno di sangue che è costato la vita ad oltre 100mila persone. Chiediamo inoltre al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, All’Unione Africana (Ua) e alla Commissione dell’Unione europea (Ue) di inserire nelle loro rispettive agende questo conflitto dimenticato’ studiando opportune iniziative diplomatiche che possano fermare questa assurda spirale di violenza. A tale riguardo è doveroso includere il tema del conflitto nordugandese nel programma negoziale tra il governo sudanese e il movimento dell’Esercito di liberazione popolare del Sudan (Spla), consapevoli dei risvolti regionali della guerra in atto dal 1983 nelle regioni meridionali del Sudan. Inoltre, con amarezza constatiamo la grave disattenzione della stampa internazionale sulle guerre africane, invitando tutti gli operatori dell’informazione a dare voce ai popoli sofferenti del Continente. Siamo certi che il sacrificio di padre Fulvi e di altri 14 missionari appartenenti ai nostri istituti, consumatisi in terra ugandese nell’arco di questi ultimi trent’anni, rappresenti uno straordinario segno di fratellanza universale. San Daniele Comboni protegga l’Uganda!”.