Toscana

UFFICI POSTALI, LA REGIONE FINANZIA 48 PROGETTI PER MANTENERE SERVIZI IN PICCOLI COMUNI

C’è chi ha proposto di attivare centri multifunzionali per l’erogazione dei servizi postali, chi ha cercato di incentivare lo svolgimento degli stessi servizi da parte di esercizi commerciali o empori polifunzionali. Altri Comuni hanno scelto un aiuto mirato ad anziani e disabili oppure di migliorare i servizi di trasporto pubblico in modo che chi abita in frazioni dove gli uffici postali non ci sono più possa spostarsi agevolmente altrove. Non mancano neppure iniziative promosse in collaborazione con Poste italiane, per il mantenimento o il miglioramento dei servizi.A distanza di sette mesi dall’approvazione in Consiglio regionale della legge per aiutare i Comuni disagiati che hanno sofferto chiusure o rarefazioni nell’apertura degli uffici postali postali – 300 mila euro la somma stanziata per ciascuna annualità (per tre anni) – l’assessore ai rapporti con gli enti locali Agostino Fragai tira le prime somme.«In cinquanta hann o presentato un progetto e 48 sono stati quelli accettati – spiega – Dei 59 Comuni che si erano lamentati per gli interventi di razionalizzazione messi in campo da Poste e che avevano sollecitato la Regione ad intervenire, solo 31 hanno però presentato una richiesta di contributo». Almeno fino ad oggi. Tra i 48 progetti finanziati 14 hanno chiesto e ottenuto la concessione del contributo minimo di 3300 euro, 14 hanno visto la propria richiesta (superiore al contributo minimo) soddisfatta per l’intero importo, 19 hanno beneficiato di un contributo di 8.916,69 euro, che è meno di quanto avevano richiesto ma il massimo risultato concedibile.Cinque progetti sono già conclusi. Ed hanno ben funzionato. Gli altri sono tuttora in corso di ultimazione. Nella frazione di Montegiovi del comune di Castel del Piano è stato realizzato un centro polifunzionale che raccoglie al suo interno ufficio postale, ambulatorio medico e centro ricr! eativo, con tanto di bus navetta attrezzato anche per il trasporto di disabili. Nel comune di Poppi di centri multifunzionali ne sono nati due. A Castiglione d’Orcia, grazie al contributo sul canone di locazione dell’immobile, l’ufficio postale di Vivo D’Orcia non ha chiuso. Anche il Comune di Civitella Paganico ha firmato una convenzione con Poste per migliorare e mantenere, laddove a rischio di chiusura, i servizi postali. Il Comune di Fivizzano ha ridotto il disagio provocato dagli uffici postali che hanno chiuso o ridotto l’orario di apertura investendo sui trasporti: un aiuto soprattutto per gli anziani privi di mezzo proprio. A Bagni di Lucca alle Poste è stato affidata la distribuzione dei buoni mensa per le scuole, semplificando la vita ai genitori degli alunni.«La Regione non ha competenze dirette in materia di servizi postali – ricorda l’assessore Agostino Fragai – ma ci siamo posti ugualmente il problema dei disagi che in alcuni comuni e paesi isolati si sono verif icati a seguito della chiusura o della riduzione di orario di numerosi uffici postali, operata da Poste spa a partire dal 2006, lasciando ai Comuni la possibilità di presentare progetti da finanziare». Un sostegno per migliorare oggi i servizi postali e domani altri servizi che si rivolgono ai cittadini, cercando di premiare in futuro i Comuni che sapranno unirsi per costruire una rete coordinata di iniziative ed interventi.«Dalla prima analisi nei comuni che hanno lamentato disagi – prosegue l’assessore – emerge una generalizzata insufficienza del trasporto pubblico, in territori dove è avanzata l’età della maggioranza della popolazione. Comune è anche la notevole distanza tra gli uffici postali aperti, acuita dalla viabilità spesso disagevole in territori per lo più montani, la presenza di molte abitazioni sparse e l’inesistenza di sportelli bancari nella frazione. Problemi resi ancora più evidenti dalla chiusura o riduzione di orario di uno o più sportelli postali».La razionalizzazione della rete degli uffici postali è iniziata tra il 2001 e il 2002. Nel 2006, in Toscana, sono stati chiusi due uffici ed è stato ridotto l’orario di apertura in altri 73: 5 ad Arezzo, 13 a Grosseto, 12 a Lucca, 10 a Massa Carrara, 12 a Pisa, 7 a Pistoia e 16 a Siena. Disagi che si sommano alla difficoltà, a volte, di raggiungere gli uffici di altri paesi. Complessivamente il taglio ha riguardato le piccole frazioni di 53 comuni. Secondo gli ultimi dati disponibili su 1020 sportelli presenti in Toscana, 346 sono uffici con un solo operatore e, di questi, uno su due apre per meno di trenta ore la settimana. (wf)