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UE, TREANOR (COMECE): POSITIVO L’ACCORDO SUL TRATTATO. ORA PROSEGUA IL DIBATTITO SULLE RADICI CRISTIANE

L’accordo raggiunto al summit di Lisbona “pone termine a quattro anni di difficili tentativi e di crisi istituzionale seguita al rigetto del Trattato costituzionale con i referendum in Francia e Paesi Bassi nel 2005”. Mons. Noel Treanor, segretario generale della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea), commenta le conclusioni del vertice che ha dato il via libera al Trattato Ue. “Malgrado le minacce che hanno fatto pesare fino all’ultimo momento le rivendicazioni nazionali sull’esito dei negoziati, la Comece saluta il fatto che l’impegno per il bene comune e l’interesse dei 500 milioni di cittadini abbiano finalmente prevalso”. Treanor, a nome della Commissione che rappresenta i vescovi dei paesi membri dell’Ue, pone particolarmente l’accento sull’introduzione nel Trattato dell’articolo 15b, che afferma il rispetto per lo statuto di cui godono le chiese e le comunità religiose in virtù dei singoli diritti nazionali. Lo stesso articolo ne riconosce “l’identità e il loro contributo specifico”, mantenendo un dialogo aperto, trasparente e regolare” con le chiese e le organizzazioni religiose.

“Sulla base di questo articolo – prosegue mons. Treanor nel suo commento al summit di Lisbona – le istituzioni comunitarie si impegnano a mantenere un dialogo più approfondito con le chiese, permettendo così ai cristiani di accompagnare più efficacemente il processo di costruzione europea verso una unione più solidale e più giusta per i cittadini europei, una unione più responsabile dinanzi alle grandi sfide mondiali”. La Comece nota inoltre che il nuovo Trattato introduce un preambolo che “riconosce le eredità culturali, religiose e umaniste dell’Europa”. A tale proposito, il segretario generale ricorda che “il dibattito sulle radici cristiane dell’Europa è benefico per la riflessione sull’identità europea” e “deve pertanto rimanere d’attualità”. Treanor incoraggia i cristiani ad appropriarsi nei prossimi mesi delle questioni e dei temi del dibattito europeo. “Il Trattato di riforma, malgrado le sue lacune e la sua complessità, rappresenta per l’Ue allargata una soluzione istituzionale soddisfacente”; introduce inoltre “riforme necessarie nel processo decisionale che dovrebbero permettere di perseguire la costruzione europea su basi efficaci e giuste”.

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