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UE: Renzi allo «Stato dell’Unione», «l’Europa può dare ossigeno al mondo»

«L’Europa è come un alunno intelligente, ma che non studia»: così Matteo Renzi, primo ministro italiano, intervenendo alla conferenza dell’Istituto universitario europeo in corso a Firenze sullo Stato dell’Unione europea.

Lo dimostrano i dati che dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona a oggi hanno visto crescere la disoccupazione e diminuire il Pil, in controtendenza a quasi tutte le altre regioni del pianeta. “Non bisogna essere né nostalgici né correre dietro le emergenze”: in questi anni invece, secondo il premier italiano, l’Ue ha sviluppato un buon “management delle emergenze”, ma non ha sviluppato una strategia per il suo futuro, mentre è necessaria una “ampia visione radicata nella cultura, nella ricerca” accademica e scientifica e che la rendano capace di “intervenire prima delle emergenze”.

L’Europa può “dare ossigeno al resto del mondo”, “nutrire l’anima del mondo”, ha sostenuto Renzi, “credendo nei propri ideali”, radicati nella sua profonda dimensione culturale e religiosa. “La crescita economica potrà avvenire solo con la crescita della cultura, dell’istruzione, della ricerca, dell’innovazione.

E “aprendosi al mondo”, attraverso ogni forma di scambi, a partire da quelli accademici fino a quelli delineati ad esempio nel trattato di scambio con gli Usa, in discussione al momento, con chiarezza e trasparenza. “Non approvare il Ttip sarebbe come spararsi in un piede”, ha affermato Renzi.