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UE: LA LITUANIA DICE SI ALL’ADESIONE. LA SODDISFAZIONE DELLA CHIESA LOCALE

“Un motivo di speranza per il nostro Paese” Così il vice presidente della Conferenza episcopale della Lituania, mons. Sigitas Tamkevicius, arcivescovo di Kaunas, ha accolto i risultati del referendum di adesione all’Unione europea che si è svolto nel Paese baltico sabato 10 e domenica 11 maggio e nel quale si è registrata un’ampia percentuale di consensi: il ‘si’ all’Ue sono stati il 90,97% contro il 9,03% dei ‘no’. La Lituania, il più grande dei Paesi baltici, è uno delle dieci nazioni, in maggioranza ex comuniste, che entreranno nell’Ue nel maggio del 2004.

“Questa altissima percentuale – ha detto al Sir l’arcivescovo lituano – rivela l’unione della popolazione su un tema importante come quello dell’allargamento. Quello che la Lituania si attende dall’Europa è innanzitutto il miglioramento delle condizioni di vita, che per molti sono mediocri. I nostri giovani sperano che la cooperazione con gli altri Paesi renderà loro più facile la possibilità di studio anche all’estero. E se tutti saranno felici anche la Chiesa sarà felice”. Tuttavia mons. Tamkevicius non si nasconde le difficoltà dell’adesione: “Siamo consapevoli che l’ingresso della Lituania in Europa comporta tutti quei rischi che provengono dalla secolarizzazione del vecchio continente. Ne abbiamo parlato anche con gli altri vescovi europei. Cercheremo di portare il nostro contributo in Europa anche attraverso la fede della nostra gente”. “Non possiamo – ha concluso – nascondere le nostre radici cristiane. Anzi auspichiamo che queste vengano citate e riaffermate nella prossima Carta costituzionale europea”. Secondo molti commentatori questo risultato potrebbe in qualche modo ‘influenzare’ quello dei referendum delle altre due repubbliche baltiche, Estonia e Lettonia, dove si voterà in settembre e Polonia dove il voto è atteso per il 7 e 8 giugno.Sir