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Ue-Giappone. Accordo libero scambio, ecco i vantaggi per l’Italia

Il più grande accordo mai negoziato tra la UE e la terza economia mondiale apre nuove frontiere al commercio e pone le basi per nuovi scenari geopolitici.

Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il premier giapponese Shinzo Abe hanno siglato ieri a Tokyo l’accordo di libero scambio (Jefta) tra le due aree economiche. Il trattato, unico superstite dopo il naufragio del TTIP prima e del CETA subito dopo, trova il suo formale compimento proprio all’indomani della visita in Cina della delegazione europea firmataria dell’accordo.

Le due mosse, che aprono scenari di collaborazione inediti, sono la risposta europea (e giapponese) alle politiche protezionistiche di Trump e rappresentano politicamente la posizione favorevole al multilateralismo che da sempre caratterizza i paesi politicamente più deboli nello scenario internazionale.

I CONTENUTI DELL’ACCORDO Il trattato, il cui iter è tutt’altro che concluso, per la piena entrata in vigore necessiterà ancora di ulteriori negoziati (attesi per la fine dell’anno), fino alla ratifica definitiva da parte del parlamento di UE e Giappone e l’entrata in vigore prevista per marzo 2019, ovvero ad un passo dalla entrata in vigore di Brexit.

Dal punto di vista geopolitico, la politica protezionistica di Trump e l’allontanamento della Gran Bretagna stanno conducendo la UE ad un avvicinamento progressivo – non solo politico ma anche commerciale e militare – verso Oriente, Cina e Giappone in primis, con un carico di incognite e spostamenti di equilibri di difficile previsione. Sul piano commerciale, si tratta di un accordo che produrrà effetti su un mercato complessivo di oltre 600 milioni di persone, con un valore stimato di oltre 58 miliardi in beni e altri 28 miliardi in servizi solamente sul fronte europeo. Primo settore a beneficiarne sarà l’agrifood, con l’abolizione di tariffe giapponesi (fino al 97% a pieno regime) su formaggi, vino e carni, con un risparmio stimato in oltre 1 miliardo di euro per le imprese europee, e il rafforzamento e la reciproca estensione della tutela per le indicazioni geografiche, che riguarderà oltre 200 prodotti europei in Giappone.

Per quanto concerne altri settori ad alto valore strategico, sarà possibile per le imprese europee accedere al mercato degli appalti di 48 municipalità nipponiche (città di medie dimensioni sotto i 500mila abitanti), investire nel sistema ferroviario nazionale e contare su un sistema agevolato nelle normative di sicurezza sulle immatricolazioni di auto prodotte in UE. Intesa anche sulla protezione dei dati personali, che consentirà la libera circolazione dei dati tra Europa e Giappone, assimilato e considerato in tale ambito come Stato membro dell’Unione.

L’accordo, che prevede il mutuo riconoscimento dei livelli di protezione dei dati a fini commerciali e per forze dell’ordine, consentirà collaborazioni sensibili in ambiti finora inesplorati.

Daniele Di Santo