Abbiamo un programma europeo. E adesso abbiamo anche un team europeo: José Manuel Barroso, presidente della Commissione designato dai 27, ha presentato oggi le sue proposte di assegnazione degli incarichi all’interno del futuro collegio. I membri del collegio, indicati dagli Stati membri, appariranno dinanzi alle commissioni parlamentari per le audizioni fra l’11 e il 19 gennaio, chiarisce Barroso. Il voto dell’Emiciclo è fissato per il 26 gennaio e, dopo un passaggio presso il Consiglio, la Commissione potrà essere in carica, se non vi saranno sorprese, da febbraio. Nell’annunciare gli incarichi, Barroso ha ricordato che questo collegio sarà in grado di condurre il programma presentato a settembre dallo stesso presidente. La nuova squadra comprende 7 vicepresidenti, inclusa Catherine Ashton, Alto rappresentante Ue per la politica estera e vice di diritto. Tre vicepresidenti saranno donne tiene a sottolineare Barroso -, mentre le donne saranno, come annunciato, 9 su un totale di 27 commissari. Le conferme rispetto alla Commissione uscente sono 14. I componenti del collegio provengono specifica ancora Barroso da diverse famiglie politiche: in particolare Partito popolare, Alleanza dei socialisti e dei democratici, Alleanza dei liberali e democratici. La Commissione, al secondo mandato di Barroso, presenta un nuovo look. Il presidente ha infatti istituito nuovi portafogli: azione climatica; affari interni; giustizia, diritti fondamentali. Vari dicasteri sono stati invece riconfigurati: educazione, cultura, multilinguismo e gioventù; salute e consumatori; industria e impresa; ricerca e innovazione; cooperazione internazionale. Ecco i singoli incarichi: Joaquín Almunia, competizione (vicepresidente); László Andor, impiego e inclusione sociale; Catherine Ashton, politica estera (vice); Michel Barnier, mercato interno; Dacian Ciolos, agricoltura; John Dalli, salute e consumatori; Maria Damanaki, pesca; Karel De Gucht, commercio; Stefan Fule, allargamento; Johannes Hahn, politica regionale; Connie Hedegaard, clima; Maire G. Quinn, ricerca; Rumiana Jeleva, coperazione internazionale; Siim Kallas, trasporti (vice); Neelie Kroes, Digital Agenda (vice); Janusz Lewandowski, bilancio; Cecilia Malmstrom, affari interni; Gunter Oettinger, energia; Andris Piebalgs, sviluppo; Janez Potocnik, ambiente; Viviane Reding, giustizia e diritti (vice); Olli Rehn, affari economici e monetari; Maros Sefcovic, relazioni interistituzionali (vice); Algirdas Semeta, dogane; Antonio Tajani, industria (vice); Androulla Vassiliou, educazione.Sir