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Ucraina: S.B. Schevchuk a Pontificio Consiglio unità dei cristiani, “Chiesa ortodossa russa intrappolata nella dottrina di Stato di Putin”
“Purtroppo la Chiesa ortodossa russa è stata intrappolata nella dottrina dello Stato di Putin, che ha avuto già una esplicita ampia condanna dai teologi ortodossi un mese fa”. Perciò “la guerra in Ucraina ci pone a livello globale due sfide principali: innanzitutto, c’è bisogno di una nuova riflessione sulla dottrina sociale della Chiesa sul tema della guerra e pace. L’altra questione da studiare è il rapporto fra la Chiesa e lo Stato”. Lo ha detto questa mattina Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, in un intervento in videoconferenza alla plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani durante il quale ha parlato dell’impatto della guerra sul dialogo ecumenico.
“C’è un evidente bisogno – ha quindi osservato Sua Beatitudine – di elaborare il linguaggio corretto per descrivere le nuove sfide in questi ambiti ma anche di avere il coraggio al livello ecumenico di trovare le risposte giuste a questi pericoli”. Nel suo intervento alla plenaria, Shevchuk ha ricordato come l’invasione russa in Ucraina ha provocato una reazione di “disagio” e una “forte crisi di identità del Patriarcato di Mosca in Ucraina, che ha portato persino dei vescovi e dei sacerdoti del Patriarcato di Mosca ad omettere di commemorare il Patriarca Kirill durante le divine liturgie – lo hanno fatto ufficialmente almeno 15 eparchie su 53 – mentre si è verificato un massiccio passaggio delle chiese dall’amministrazione del Patriarcato di Mosca a quella della Chiesa ortodossa ucraina”. “La comunità del Patriarcato di Mosca in Ucraina si sente trascurata e dimenticata, considerando che la maggior parte delle chiese distrutte sono loro”, ha raccontato Sua Beatitudine. Dal punto di vista ecumenico, l’arcivescovo maggiore di Kiev ha notato che “la reazione ecumenica a questa guerra è stata di esplicita condanna” e ha elencato le varie iniziative delle Chiese anche nei confronti del Patriarca Kirill, a partire dalla videoconferenza del Papa con il Patriarca di Mosca, sebbene “da parte del Patriarcato di Mosca nessuno ha fatto passi per condannare questa guerra sacrilega”. L’arcivescovo maggiore ha quindi ricordato che anche a livello internazionale la reazione ecumenica alla guerra in Ucraina è stata di “una esplicita condanna”. Significative, da questo punto di vista, le prese di posizione del Patriarca Bartolomeo e del Consiglio ecumenico delle Chiese che con la lettera del rev. Sauca si è rivolto pubblicamente al Patriarca di Mosca, chiedendo di fermare la guerra, fino ad arrivare all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby.