Toscana

Ucraina: Misericordie, nella struttura di Colle Val d’Elsa accoglienza e integrazione tra mamme e bambini profughi e persone con disabilità

A Colle è ospitato un gruppo di quattro mamme e otto bambini, arrivati in Italia nella missione delle Misericordie del 2 aprile scorso, quando un volo di Ita Airways da Lublino, messo a disposizione delle Misericordie, portò nel nostro paese 160 rifugiati ucraini.

I minorenni sono già inseriti nel percorso scolastico nelle scuole del territorio e anche le mamme stanno seguendo dei corsi di lingua per imparare l’italiano. Sono seguiti in questo, come in tutte le loro esigenze, da quelle sanitarie a quelle burocratiche, dalla Federazione regionale delle Misericordie in collaborazione con il coordinamento Misericordie Area Senese. Nella struttura di Colle Val d’Elsa l’associazione Sesto Senso porta avanti un percorso di promozione dell’indipendenza per persone disabili. Con loro il gruppo di rifugiati condivide gli spazi comuni e la mensa e tra le due realtà si è creata subito un’interazione positiva che accresce la socializzazione e l’inserimento dei rifugiati e che sta giovando ad entrambi i gruppi.

“L’impegno delle Misericordie si è subito dispiegato, fin dal primo minuto a favore del popolo ucraino – dice Luciano Corti, coordinatore Misericordie Area Senese -; siamo riusciti a portare in Toscana questo gruppo di mamme e bambini e, grazie all’associazione Sesto Senso che ha messo a disposizione i locali, abbiamo potuto accoglierli a Colle; ora il nostro impegno è concentrato nell’assistenza e integrazione di questi nuclei familiari”.

“La nostra associazione – spiega il presidente di Sesto Senso, Luigi Del Mastro –, con lo spirito di solidarietà che da sempre ci contraddistingue, ha cercato di dare sollievo alla popolazione ucraina mettendo a disposizione la sua struttura di Colle Val d’Elsa, dove già vengono svolti laboratori di autonomia in favore di ragazzi con grave disabilità; grazie alla collaborazione con le Misericordie toscane siamo riusciti a dare accoglienza a 12 persone, realizzando quindi un’integrazione ulteriore dei rifugiati, non solo rispetto al contesto sociale, ma anche a una realtà come la nostra. Restiamo comunque a disposizione per l’accoglienza eventuale anche di ragazzi ucraini diversamente abili, in linea con quella che è la mission dell’associazione”.