Europa

Ucraina, distrutta da un missile piccola chiesa greco-cattolica

Nella pioggia di attacchi nella regione di Kherson

Salvata dal fuoco, distrutta con un missile”. Con queste parole il parroco Ihor Makar ha dato notizia che ieri, domenica 11 agosto, i russi hanno distrutto con un missile la chiesa greco-cattolica dei Santi Cipriano Martire e Giustina Martire nel villaggio di Antonivka, regione di Kherson. Venerdì 9 agosto – informa l’Ugcc (Chiesa greco-cattolica ucraina) – era scoppiato un incendio a seguito della caduta di un drone. I residenti locali e i parrocchiani hanno fatto di tutto per spegnere le fiamme con i propri sforzi e hanno salvato il santuario. Ma poi un missile ieri ha raso al suolo la struttura. Come riportato dal servizio stampa dell’esarcato di Odessa, la piccola chiesa di Antonivka, nella regione di Kherson, era di recentissima costruzione. La parrocchia è stata fondata nel 2005. Inizialmente le funzioni si svolgevano in una casa privata e nel 2012 è stata allestita una cappella nella stanza e nella residenza del sacerdote. Il 17 maggio 2014, durante una visita pastorale, l’esarca di Odessa, mons. Mykhailo Bubnii, ha consacrato la cappella per i fedeli della comunità greco-cattolica. “Oggi è la nostra chiesetta – scrive, su Facebook, il parroco – ha cessato la sua esistenza perché era stata distrutta da un missile nemico. Venerdì, a causa di una caduta del drone che ha provocato l’incendio, l’edificio era stato quasi bruciato. Tanta gratitudine al popolo di Antonivka per il sacrificio che ha respinto questo disastro da solo e, nonostante gli attacchi dei droni nemici dall’alto, non ha avuto paura. Ma oggi è rimasto impotento. Invito tutte le persone di buona volontà a pregare per Antonivka”. Il villaggio si trova sul lato occupato dai russi del fiume Dnipro.

Prima dell’occupazione russa e del combattimento nella regione di Kherson, la parrocchia celebrava la Divina Liturgia ogni giorno e si occupava periodicamente delle persone più vulnerabili. “Credo che arriverà il momento in cui sarà possibile costruire di nuovo il nostro santuario e pregare Dio  (in lingua ucraina) per la nostra madre Ucraina!”, scrive ancora il prete sulla pagina Facebook.