Toscana

TURISMO, ROSSI CHIEDE UNIFORMITA’ PER GLI IMPIANTI DI RISALITA

«In fatto di impianti di risalita occorre uniformare la normativa nazionale a quella europea, eliminando l’obbligo di sostituire interamente gli impianti dopo un certo periodo di funzionamento e unificando le regole che disciplinano sia la revisione delle strutture che il loro esercizio». Firmato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che così scrive al collega Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, confidando in un suo interessamento.Era stata l’assessore regionale al turismo, Cristina Scaletti, a sollecitare la presa di posizione della Regione Toscana dopo aver raccolto l’appello degli imprenditori del settore e dei comprensori sciistici montani.Così, dopo aver avuto un colloquio in merito al problema con il ministro delle infrastrutture, Altero Matteoli, Enrico Rossi ha preso carta e penna e ha scritto al coordinatore delle Regioni italiane perché ponga la questione all’ordine del giorno dell’organismo.Oggi vige un doppio regime: così nella provincia autonoma di Bolzano e nel resto d’Europa è in vigore una normativa che non pone limiti alla vita degli impianti, mentre nelle regioni italiane a statuto ordinario gli obblighi sono più severi: una sciovia dopo 30 anni va sostituita interamente, seggiovie e cabinovie dopo 40. Eppure gli obblighi di revisione periodica degli interi impianti e di sostituzione parziale di alcune parti sono – giustamente – rigorosi e stringenti.«L’anticipata sostituzione degli impianti – aggiunge Rossi – alla scadenza della loro “vita tecnica” comporta investimenti enormi per le nostre società, con costi d’ammortamento insostenibili. Senza contare i problemi di inquinamento ambientale che si vengono a determinare con lo smaltimento degli impianti rimossi». (cs-Tiziano Carradori )