Toscana

Turismo, la Regione Toscana apre all’albergo diffuso

«Giocando con convinzione la carta della sostenibilità e della responsabilità – spiega Tognocchi – la Toscana potrà intercettare al meglio quei flussi turistici che si muovono fuori dai circuiti tradizionalmente più battuti. Bisogna lavorare  per consolidare il ruolo delle città toscane come “capitali” del turismo mondiale, ma allo stesso tempo dobbiamo fare tutto il possibile per far conoscere la bellezza dei nostri piccoli centri storici e dei borghi rurali. Adesso con l’albergo diffuso – afferma Tognocchi – mettiamo in campo un’opportunità innovativa per accogliere, all’insegna del rispetto dell’ambiente e delle identità locali, nuovi turisti nei nostri territori. La Regione Toscana – dice Tognocchi – crede fortemente in un turismo centrato su un rapporto vero con il territorio e proprio per questo sta facendo molto per lo sviluppo dei turismi nuovi e slow, a partire dalla valorizzazione della Via Francigena. L’albergo diffuso – aggoiunge  Pugnalini – è una struttura ricettiva a gestione unitaria situata in un centro storico o in un borgo rurale caratterizzata dalla centralizzazione in un unico stabile principale dell’ufficio ricevimento ed accoglienza e dei servizi di uso comune e dalla dislocazione di camere e alloggi in due o più edifici separati, vicini tra loro. Un modello di accoglienza rispettoso dell’ambiente e dell’identità dei luoghi che funzionando grazie alle strutture esistenti crea soluzioni ricettive senza impatto ambientale. Un’occasione per i turisti di immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali, godendo, oltre che dei servizi necessari, anche dell’accoglienza di un’intera comunità.

L’obiettivo – spiega ancora Tognocchi – è quello di offrire un sistema di ricettività turistica diffusa di qualità, senza però costruire nuovi edifici, anzi andando a recuperare e riqualificare luoghi spesso a rischio di abbandono. Insomma una proposta turistica originale – sottolinea Tognocchi – attraverso la quale potremo valorizzare tanti dei angoli eccezionali del patrimonio culturale, storico, artistico, paesaggistico e ambientale della Toscana, rilanciando in modo ecosostenibile l’economia e l’occupazione di questi centri storici e borghi rurali. Questa legge – concludono Pugnalini e Tognocchi – anticipando una prossima riforma complessiva della legislazione regionale in materia di turismo rappresenta un contributo normativo innovativo da parte della Regione Toscana anche rispetto alle regolamentazioni presenti nelle altre regioni italiane».