Toscana

Turismo e sharing economy, Ciuoffo: «Regione favorevole, ma con regole chiare»

L’incontro era stato sollecitato dalla piattaforma web fondata negli Stati Uniti dopo che il presidente Enrico Rossi, circa un mese fa, aveva dedicato un post su Facebook al fenomeno concentrandosi sui rischi della mancanza di una regolamentazione. Ciuoffo e Stifanelli si sono confrontati sulle problematiche emerse negli ultimi mesi con attenzione particolare alla necessità di un quadro normativo di riferimento chiaro, sia per rendere trasparente l’offerta di abitazioni e la regolamentazione di questo tipo di ospitalità occasionale, che per individuare possibili forme di collaborazione per la promozione delle destinazioni nel territorio toscano.

“La legge regionale 42 del 2000 (Testo unico delle Leggi Regionali in materia di turismo, ndr) – ha detto l’assessore Ciuoffo – precisa i casi in cui una civile abitazione può essere individuata come struttura ricettiva. Ad Airbnb abbiamo chiesto di collaborare, nei prossimi mesi, alla stesura di una nuova normativa che includa i fenomeni nati con la sharing economy nell’ambito formale della legislazione turistica della Toscana e di adoperarsi per il corretto rispetto delle norme: dalla trasmissione delle informazioni di pubblica sicurezza all’applicazione dell’imposta di soggiorno ove prevista, Airbnb può essere uno strumento di supporto verso una migliore comunicazione ai cittadini. Abbiamo ottenuto la disponibilità del portale, come è avvenuto in altri paesi ed in altre regioni, a svolgere un approfondimento su tutte queste problematiche che risultano, tra l’altro, già previste nei termini del servizio pubblicati sul portale. In ultimo, Airbnb si è dimostrata aperta anche a valutare progetti, in autonomia o in collaborazione con le istituzioni regionali e cittadine, che favoriscano lo sviluppo di un’offerta di spazi ed appartamenti in quartieri ed aree delle città d’arte diversi dal centro storico e un progressivo ulteriore decentramento dell’offerta ricettiva”.

Ciuoffo giudica positivamente il confronto avviato con Airbnb. “Da amministratore non c’è intento di frenare l’evoluzione o l’innovazione tecnologica applicata alla vita sociale, quanto adoperarsi per far sì che ci sia trasparenza nei servizi offerti e rispetto delle regole da parte di tutti, a beneficio sia del cliente che della comunità. Airbnb, in quanto piattaforma elettronica, grazie alla tracciabilità delle transazioni è un potenziale strumento di trasparenza La Toscana è favorevole allo sviluppo di forme di sharing economy che però vorremmo avvenisse con regole chiare e condivise ed in modo compatibile con altre offerte di ricettività turistica. Con queste premesse – ha concluso l’assessore – la Regione è pronta ad avviare collaborazioni anche con altre piattaforme, senza per&og rave; limitarsi alle città d’arte ma cercando di estendere l’offerta ai territori toscani più periferici, laddove non esistono forme di ospitalità alternative e dove può maturare l’opportunità di generare un’offerta in grado di moltiplicare i benefici che derivano dalla sharing economy, come nelle zone che si trovano vicino ad itinerari di grande interesse, lungo la Francigena toscana ad esempio”.

“Airbnb, in Toscana così come altrove in Italia e nel mondo, – ha commentato Matteo Stifanelli – è felice di collaborare con le istituzioni ed avviare con esse un dialogo proficuo che possa portare alla definizione di regole in linea con le nuove richieste di chi viaggia e di chi è in possesso di spazi inutilizzati presso le proprie case”.