Mons. Ruggero Franceschini, arcivescovo di Smirne e amministratore apostolico del Vicariato apostolico di Anatolia è il nuovo presidente della Conferenza episcopale di Turchia (Cet). La nomina è giunta al termine della plenaria dei vescovi del 16 settembre. Mons. Franceschini succede a mons. Luigi Padovese, assassinato a Iskenderun lo scorso 3 giugno. Nella stessa assemblea la Cet ha provveduto a nominare mons. Georges Khazzoum presidente della Caritas Turchia. Commentando al Sir il suo nuovo incarico, tra l’altro già ricoperto in passato, mons. Franceschini ha affermato di compiere con molta serenità questo servizio, per il quale mi farò aiutare da tanti. Ho la fortuna di avere bravi collaboratori, ai quali mi appoggerò. Chiederò anche collaborazione ai miei confratelli. Sappiamo di essere un gruppo sparuto; la Conferenza episcopale ha bisogno di essere sostenuta, materialmente e spiritualmente. Abbiamo difficoltà enormi di presenza e di sacerdoti ha aggiunto il presule – Se non riusciremo a mantenere queste presenze, finiremo per accompagnare lentamente questa nostra piccola comunità alla scomparsa. Noi non vogliamo questo e faremo il possibile per evitarlo. Non dobbiamo dimenticare che la Chiesa è nata in Turchia e che qui si è data una riorganizzazione teologica profonda, che ancora oggi ispira le nostre scelte attraverso Padri della Chiesa come Ireneo, Basilio, Cirillo di Alessandria, Policarpo Non vogliamo perdere queste radici. L’appello da me lanciato in Duomo a Milano al funerale di mons. Padovese per avere aiuto ricorda mons. Franceschini – è stato subito raccolto dal card. Tettamanzi, che mi ha messo a disposizione dei sacerdoti. Dobbiamo appoggiarci a tutte queste persone, come l’arcivescovo di Milano, che comprendono la nostra situazione di disagio. Abbiamo avuto da poco un referendum politico in Turchia, e ci auguriamo che davvero questo possa rappresentare un passo avanti per questa Nazione. Mons. Franceschini ha poi annunciato la partecipazione dei vescovi cattolici turchi (saranno in 5) al Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente (Vaticano, 10-24 ottobre) alla cui organizzazione mons. Padovese aveva fortemente contribuito. Un ultimo pensiero il nuovo presidente della Cet lo riserva proprio a mons. Padovese e alle indagini sulla sua morte: E’ di due giorni fa la notizia, dataci dai nostri avvocati e dal Consolato italiano di Smirne, che le indagini sono ancora in corso e dunque non si parla ancora di processo. A tale riguardo auspico che si celebri un vero processo, fatto non perché abbiamo del rancore nel cuore, assolutamente no, ma perché siano evitate modalità frettolose per chiudere il caso. Bisogna curare la ferita come va curata, non nascondendola. La giustizia faccia il suo corso. Ho molta fiducia nel ministro turco della Giustizia che mi ha promesso tutta la verità, ma solo la verità’. Non chiediamo pie bugie ma la verità nel rispetto vicendevole. Restiamo in fiduciosa attesa. (Sir)