Vita Chiesa

TURCHIA: IL VESCOVO DI ANTIOCHIA CHIUDE UNA CHIESA PER CHIEDERE IL RISPETTO DELLA LEGGE

Da ieri la porta della chiesa dedicata a san Paolo apostolo di Adana (Turchia), l’unica cattolica della città, è chiusa e ritirati i due sacerdoti che vi prestavano servizio. A prendere “la drastica decisione” è stato il vicario apostolico dell’Anatolia e vescovo di Antiochia, mons. Luigi Padovese, sotto la cui giurisdizione si trova il luogo culto dove celebra anche la comunità ortodossa locale. “Non riusciamo più a celebrare le nostre funzioni religiose per il rumore che proviene da un ristorante ed da altri locali e case costruiti proprio a ridosso della chiesa” spiega al Sir mons. Padovese che invita le autorità turche a far rispettare la legge. “Esiste, infatti, una norma che stabilisce in dieci metri la distanza minima che deve separare i luoghi di culto dalle costruzioni vicine”. Secondo il vicario “le abitazioni circostanti la chiesa e il ristorante che diffonde musica giorno e notte non rispettano questo vincolo e dunque sono fuori legge”. “Sono dieci anni che chiediamo al sindaco di applicare la norma ma abbiamo ottenuto solo promesse e risposte evasive. Se si fosse trattato di una moschea forse l’iter sarebbe stato più veloce”. A questo si aggiunge anche un altro episodio: “nei giorni scorsi è arrivato nella chiesa un gruppo di studenti salesiani per celebrare la messa. Ma è stato loro impedito dal custode della stessa, perché a sua detta serviva un permesso scritto. Cosa non vera poiché l’introduzione dell’ingresso a pagamento ha di fatto evitato la richiesta di permesso. Ci sentiamo sottoposti – conclude mons. Padovese – all’arbitrio delle persone per questo ho chiesto al viceprefetto una risposta definitiva e scritta sulla questione”.Sir