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Turchia: attacco ad ambasciata Usa, morti una guardia e l’attentatore
Due morti e diversi feriti sono il bilancio di un attentato kamikaze avvenuto oggi ad Ankara, davanti all'ambasciata degli Stati Uniti. Le vittime sono una guardia di sicurezza di nazionalità turca e l'attentatore, che secondo il Ministro degli Interni, Muammer Guler, apparterrebbe a un'organizazione di estrema sinistra messa al bando nel paese
La forza dell’esplosione ha danneggiato gli edifici vicini nel quartiere di Cankaya, dove si trovano le sedi di molte ambasciate e istituzionali. Il terrorsita ha fatto detonare l’ordigno davanti al posto di blocco nei pressi dell’entrata della sezione che si occupa di visti, dove decine di persone si affollano ogni giorno.
Il Dipartimento di Stato americano ha confermato l’attentato «terrorista», senza fornire dettagli né sulle vittime, né sui danni materiali causati dall’ordigno. «Lavoriamo in stretta collaborazione con la polizia turca per effettuare una valutazione completa dei danni e un bilancio delle vittime e per condurre le prime indagini», ha detto la portavoce del Dipartimento, Victoria Nuland.
L’attentato giunge dopo una settimana dall’arrivo in Turchia delle batteria di missili Patriot, schierati dalla Nato come difesa da possibili attacchi provenienti dalla Siria. L’attacco a una rappresentanza diplomatica in Turchia non è senza precedenti. Nel 2008, tre uomini armati e tre poliziotti persero la vita in uno scontro a fuoco fuori dal consolato Usa a Istanbul e nel 2003 quattro autobomba guidata da kamikaze colpirono due sinagoghe, il consolato britannico e la banca inglese HSBC a Istanbul, causando 63 morti. Il massacro fu rivendicato da una cellula di Al-Qaeda.