(Tarso) – Non è bastato tutto l’Anno Paolino per ottenere la concessione della chiesa di Tarso, come chiesto dalla Chiesa cattolica in Turchia, ma un primo risultato è stato raggiunto. La chiesa-museo di san Paolo, a Tarso, continuerà ad essere utilizzata come luogo di culto, così come è avvenuto nell’anno appena chiuso. Lo ha dichiarato al SIR il presidente della Conferenza episcopale turca (Cet), mons. Luigi Padovese, che così spiega la nuova situazione: in attesa di una decisione definitiva da parte delle Autorità centrali e locali turche, che attendiamo presto, la chiesa di san Paolo continuerà ad essere utilizzata come luogo di culto, il che significa che al termine di ogni celebrazione l’altare, le icone, la croce e ogni altro arredo liturgico resterà in chiesa che dunque non sarà spogliata. L’unica differenza rispetto al trascorso Anno Paolino è che ai fedeli è richiesto il biglietto di ingresso, il che non comporta nessun problema data anche l’esiguità dello stesso. Si parla infatti dell’equivalente di un euro. E’ un primo importante risultato che premia gli sforzi che da tempo la Cet con i vescovi tedeschi, card. Meisner in testa, e alla ambasciata di Germania in Turchia, stanno conducendo per ottenere la concessione di questa chiesa, trasformata dallo Stato in museo monumentale e posto sotto il controllo del ministero della Cultura turco.La notizia fa seguito agli interventi, ancora ieri (clicca qui), del nunzio apostolico in Turchia, mons. Antonio Lucibello e di quello dello stesso mons. Padovese ad un simposio sulle religioni e la pace promosso per la chiusura del Giubileo paolino dal Comune di Tarso. La città di Tarso ha detto mons. Padovese – ha un debito con l’apostolo Paolo che l’ha resa famosa nel mondo. I pellegrini che continueranno ad affluire a Tarso, anche ora che l’Anno Paolino è stato chiuso, hanno bisogno di una chiesa in cui raccogliersi in meditazione. In un museo non si può pregare. Ringrazio le autorità per aver compreso questa esigenza. La fine dell’Anno Paolino non significa la fine del flusso dei pellegrinaggi che continueranno così come spero continueranno tutte quelle iniziative comuni incentrate sul dialogo interreligioso che abbiamo visto in questo Anno Paolino. Il dialogo, ci insegna san Paolo, deve generare comprensione, conoscenza, non blocchi e diffidenza. Il dialogo è per la pace, le religioni devono essere strumenti di pace. Nei prossimi giorni a Tarso sono in arrivo almeno 40 gruppi, 7 solo oggi, 30 giugno, mentre i primi di luglio è atteso un pellegrinaggio di 150 persone da Pozzuoli. Per tutti è prevista l’accoglienza delle suore Figlie della Chiesa che gestiscono una casa nelle vicinanze della chiesa.Sir