Siate cristiani coerenti. Siete una minoranza da cui tutti, in questo grande Paese ricco di storia, si attendono qualcosa di diverso. I cristiani non sono pezzi di antiquariato. E’ l’esortazione che il card. Jean-Louis Tauran, inviato speciale di Benedetto XVI alle celebrazioni finali dell’Anno Paolino che si stanno svolgendo in Turchia, ha lanciato ai cattolici turchi che in grande numero hanno affollato, insieme a numerosi pellegrini, la chiesa di san Paolo a Tarso. Le nostre chiese non sono musei, i cristiani non sono pezzi di antiquariato. Questa chiesa di Tarso, come altre in questa terra, parlano come anche i tanti fratelli che ci hanno preceduto su queste strade.Il cardinale ha proposto la figura dell’Apostolo delle genti come esempio da seguire. Dio ha detto – è andato in cerca di Paolo, lo ha chiamato per nome. Per Dio non siamo un numero, come quelli che incidevano nei campi di concentramento, ma ci chiama per nome. Ognuno ha una vocazione, modelliamo la nostra vita sull’esempio di Paolo in unione con la Chiesa. Questa ha concluso è spazio di comunione tra gli uomini. Non si ama l’uomo se lo si aiuta a conseguire ricchezza e potere ma lo si ama se lo aiutiamo a mettersi al servizio del prossimo e a generare benevolenza. Salutando il cardinale, prima della messa, il vicario apostolico dell’Anatolia, mons. Luigi Padovese ha ricordato che l’Anno Paolino non chiude ma resta una porta aperta a Tarso, che ha visto migliaia di pellegrini arrivare per venerare l’Apostolo. Così tanti che, ha affermato, è diventato il secondo luogo di pellegrinaggio, dopo Efeso, in Turchia. Il programma di questa giornata conclusiva vede, dopo la messa, una serie di incontri a sfondo multiculturale ed interreligioso promossi anche dal Comune di Tarso per terminare con un concerto in piazza.Sir