Non spetta alla Santa Sede dire se la Turchia debba o meno far parte dell’Ue. Chi vuol far parte dell’Ue è chiamato ad adottarne i criteri. E’ quanto afferma in un’intervista al Sir il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, il card. Jean-Louis Tauran, in Turchia come inviato speciale di Benedetto XVI per la fine dell’Anno Paolino. E’ come un club chi vuole esserci deve rispettarne le regole dichiara il porporato – la responsabilità è delle autorità politiche turche non della Santa Sede. In merito al significato della sua presenza in Turchia, Tauran sottolinea che è per esortare i fedeli presenti affinché con la preghiera, la meditazione, la riflessione sulle necessità spirituali con rinnovata forza e nuovo ardore vogliano ricercare la volontà di Dio e con impegno fedele siano ferventi nella vita quotidiana. Questo è quanto il Papa mi ha incaricato di dire ai cattolici turchi: siete una minoranza dovete essere esemplari, non solo in chiesa ma nella vita quotidiana. La Chiesa cattolica turca è viva ma essendo una minoranza deve testimoniare la propria fede in modo chiaro, discreto e incisivo. Il Giubileo paolino è un’occasione per i fedeli di approfondire la fede e di non aver paura di essere cristiani anche se in minoranza. L’Anno Paolino porterà un progresso del cristianesimo turco nella misura in cui i fedeli avranno conosciuto l’Apostolo. Potrebbe essere oggi, proprio a chiusura dell’Anno Paolino, il giorno dell’atteso annuncio della concessione da parte delle autorità turche, della chiesa di san Paolo, a Tarso, alla chiesa cattolica locale. A dichiararlo al Sir è il presidente della Conferenza episcopale turca (Cet), nonché vicario apostolico dell’Anatolia, nella cui giurisdizione insiste la città natale di san Paolo, mons. Luigi Padovese. L’ambasciatore di Germania rivela il Vicario – ha parlato con il ministro della Cultura che gli ha riferito che anche il premier Erdogan è favorevole che la chiesa sia data. Oggi è previsto un incontro dell’ambasciatore con il prefetto di Mersin e poi con il sindaco di Tarso. Stiamo quindi aspettando il consenso ultimo delle autorità locali. Sulla base di questi incontri vedremo come andrà ma ormai le cose sembrano ben avviate conclude mons. Padovese. La concessione della chiesa di san Paolo, oggi museo, non prevede il passaggio della sua proprietà, dalle autorità turche alla chiesa, ma solo la possibilità per quest’ultima di farne un luogo di culto permanente. A mediare per la soluzione del problema è stata in particolare la Germania che a più riprese si è interessata sia a livello politico che ecclesiale. Durante questo Anno Paolino le autorità avevano concesso ai pellegrini di non pagare l’ingresso al museo-chiesa. Adesso si attende di averlo solo come chiesa.Sir