Toscana
Treni da problema a risorsa: non ci sarà solo Alta velocità
di Ennio Cicali
L’obiettivo è ambizioso: raddoppiare entro il 2013 il numero dei toscani che scelgono il treno per i loro spostamenti di lavoro o di studio, portarli a mezzo milione di passeggeri al giorno, riducendo così l’inquinamento e i consumi energetici. Per raggiungere questo obiettivo la Regione punta a razionalizzare e potenziare i servizi, ma il cammino da fare è molto. La «Toscana dei binari» sconta ritardi di decenni: tratte trascurate, da dieci, venti, trent’anni. Un universo fatto di «scarsa puntualità, frequenti ritardi e soppressioni, carente pulizia, scarsa manutenzione», secondo l’impietosa analisi fatta da Federconsumatori nel corposo dossier «Essere pendolari, una scelta difficile».
Il servizio ferroviario locale sconta ritardi biblici. Nel 1991, sull’onda delle privatizzazioni e liberalizzazioni, fu decisa la divisione in due tronconi: da una parte l’Alta velocità, su poche e costose linee, dall’altra il traffico locale, praticamente dimenticato. Nel 2000 la riforma Bassanini ha passato la competenza del trasporto locale alle Regioni che contribuiscono al costo del sevizio. Da allora le Regioni contestano alle ferrovie i servizi inadeguati, dal canto suo Fs lamenta gli scarsi contributi regionali. E un tira e molla, nel mezzo i viaggiatori i «pendolari» – che protestano tanto, ma poi rinunciano alle azioni di difesa dei loro diritti, perché «scoraggiati» come ha recentemente osservato il Difensore civico regionale, Giorgio Morales, che in un recente viaggio Firenze Arezzo ha raccolto più di trecento reclami.
La Toscana ricopre un posto di rilievo nel panorama ferroviario, una rete regionale di oltre 1.500 chilometri di binari, sui quali transitano treni nazionali e internazionali. Ogni giorno, lungo 13 linee regionali, 143 convogli fanno circa 800 viaggi portando a destinazione circa 240 mila passeggeri. Grandi linee di collegamento e un servizio indispensabile per i toscani che hanno deciso di muoversi in treno. Una commistione di convogli che danneggia i treni locali, spesso costretti a cedere il passo a quelli nazionali e internazionali. Disagi aumentati con l’entrata in funzione dell’alta velocità.
La situazione è critica anche per materiale rotabile, nonostante l’impegno della Regione, i treni sono trainati a volte da obsoleti locomotori E.646 (40 anni circa di vita) o da E.656 (20 e più anni), con carrozze spesso in condizioni critiche di vivibilità (dalla scarsa pulizia al condizionamento rotto). Negli ultimi anni la Regione Toscana, prima in Italia, si è impegnata per migliorare il trasporto locale: ha acquistato 54 convogli (di cui 24 nuove locomotive) investendo 70 milioni di euro. L’acquisto di nuovi treni dovrebbe rendere meno dura la vita dei 240.000 toscani che tutti i giorni feriali prendono il treno per andare a studiare o a lavorare. Per migliorare la vita e tutelare chi viaggia quotidianamente in treno, impedire ritardi, limitare l’attesa delle coincidenze, offrire carrozze pulite, calde o fresche a seconda della stagione, aumentare il comfort di viaggio e migliorarne l’accessibilità, la Regione Toscana propone a Trenitalia temi ed argomenti in discussione nel nuovo contratto di servizio, in fase di negoziazione, con l’obiettivo di farne sempre di più strumento di garanzia orientato alla tutela dei viaggiatori.
«La Regione, ritiene indispensabile che il nuovo contratto sia centrato sulla qualità del servizio e sulla tutela del cittadino utente, in grado di offrire la giusta “accoglienza” sul treno e contribuire in modo determinante all’obiettivo di 500.000 toscani in treno spiega Riccardo Conti, assessore ai trasporti della Regione Toscana – Questo significa garantire informazione adeguata e puntuale, in tempo reale, a terra e a bordo treno e nelle situazioni di criticità».
Quando la Tav sarà ultimata il trasporto pubblico locale andrà a gara. Da qui al 2015 la Regione, per invogliare i toscani a prendere il treno, prevede più frequenza e specializzazione dei servizi, più informazione, più integrazione dei vari sistemi di trasporto, più parcheggi scambiatori.
Entro il 2014 le rotaie della direttissima Bologna – Roma su cui di notte passeranno anche i treni merci saranno completamente sottoterra nel tratto di Firenze. I binari di superficie, liberati dal traffico a lunga percorrenza, saranno dedicati al trasporto metropolitano e regionale con il potenziamento dei servizi ferroviari locali. Ci sarà meno inquinamento, ci si muoverà meglio e le aziende toscane potranno spedire con maggior facilità e rapidità le loro merci, smistandole verso il porto di Livorno, gli aeroporti di Firenze e Pisa e gli interporti di Guasticce e Gonfienti.
L’Alta velocità sul territorio toscano permetterà, inoltre, di aprire nuove vie verso il Corridoio Europeo 1 (Berlino – Milano Roma – Palermo) e il Corridoio Europeo 5 (Lisbona – Kiev). La realizzazione dell’opera promuove lo sviluppo di un sistema logistico di valenza internazionale, che conferisce alla Toscana un ruolo privilegiato di piattaforma commerciale per gli scambi tra Oriente e Occidente e tra Nord e Sud del continente. Basti pensare alle potenzialità di sviluppo del porto di Livorno, che con la realizzazione dell’Alta velocità e delle altre opere collegate agli interporti potrà diventare una delle principali porte di accesso all’Europa per le merci in arrivo dall’Asia. Risultato: una Toscana inserita in un contesto di livello europeo.