Italia
Tredicesima «prosciugata» da tasse e tariffe
Ma non è tutto. Quel che resta della tredicesima fin qui ipotecato per pagare tasse, ratei e bollette delle utenze domestiche (acqua, gas, luce e telefono), pari a oltre 7 miliardi di euro, servirà a saldare, o quanto meno alleggerire, i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti e amici. Alla fine, per regali, vacanze e cenone restano circa 6 miliardi di euro, poco meno del 20 per cento dei 31,6 iniziali.
Tutto sommato, però, le previsioni della Confcommercio non sono molto incoraggianti per produttori e commercianti: gli italiani spenderanno meno rispetto allo scorso anno. Tre, secondo l’associazione dei commercianti, i motivi di fondo del mancato rilancio dei consumi: le persistenti incertezze del quadro economico che incidono visibilmente sul comportamento elle famiglie e delle imprese; la precarietà di molti posti di lavoro; le maggiori decurtazioni che la tredicesima subirà a causa dell’aumento delle spese fisse di fine anno (mutui, assicurazioni, adempimenti di ogni genere) a cui si aggiunge il rimbalzo negativo che per mutui, ratei e fidi sta già avendo l’aumento del tasso di sconto deciso recentemente dalla Bce.