La riscoperta del pellegrinaggio negli ultimi anni, non una moda, ma una spontanea ricerca di un contatto diverso con la realtà, la natura e la fede. Camminare, per meditare, soffrire anche un poco, riscoprendo una dimensione diversa, che allontana e cura le ansie provocate dal nostro modo di vivere nella società moderna, che spesso ci spingono a sentire il peso di problemi, che con un po’ di distacco assumono valore e peso diversi, non spariscono certo, ma appaiono finalmente quel che sono, senza eccessi. La curiosità generata da tante persone che spesso chiedono informazioni per raggiungere Assisi in pellegrinaggio, partendo appunto dal luogo più caro al Santo. Il territorio di servizio che accoglie il monte più caro a San Francesco, la scelta di un omaggio, la fede.Sono anche questi i motivi che hanno spinto il personale della Stazione di La Verna – Vallesanta del Corpo Forestale dello Stato, a percorrere il cammino del Santo da Assisi alla Verna, sia come pellegrini che come forestali. In divisa e con anche uno scopo di servizio, quello di documentare il tracciato, rilevarlo e renderlo magari disponibile ad altri pellegrini, sono partiti in 3 da Assisi il 10 settembre, per arrivare dopo 7 tappe, 7 giorni di marcia e 196 km percorsi, al santuario della Verna, per la celebrazione della ricorrenza delle Sacre Stimmate, il 16 settembre.«Non un arrivo od un traguardo, ma il semplice ritorno al nostro luogo di servizio» – dice il personale del Corpo Forestale. «All’inizio forse è stata un po’ di curiosità. La voglia di capire come mai tante persone partissero per un percorso così impegnativo, alla volta di Assisi o addirittura più avanti fino a Poggio Bustone, vicino a Rieti. Tanti pellegrini quest’estate ci hanno chiesto informazioni, alle quali spesso non sapevamo rispondere, perchè non conoscevamo assolutamente l’itinerario. Insieme a questa voglia di conoscere è emersa anche l’intenzione di un omaggio concreto al Patrono d’Italia, Il fondatore dell’Ordine, che ci ha tramandato la bellissima foresta di La Verna che abbiamo l’onore di tutelare nel nostro servizio di forestali. Avevamo voglia anche di fare qualcosa per aiutare i pellegrini nel loro cammino, qualcosa in più di una semplice informazione: mettere a disposizione la nostra professionalità per realizzare il rilievo GPS del percorso, in modo da fornire un aiuto concreto per mantenere “sulla retta via” coloro che si accingono nel pellegrinaggio».«A rimarcare il contenuto simbolico di questo cammino – proseguono le Guardie forestali – abbiamo deciso di compierlo da Assisi, città natale del Santo, fino a La Verna, arrivando nella sera in cui viene celebrata la ricorrenza a delle Sacre Stimmate.La proposta è stata accettata con entusiasmo dai nostri superiori e così, comprata la guida e preparato lo zaino, ci siamo messi in cammino. Come ogni buon pellegrino eravamo dotati anche della “credenziale”, un cartoncino sul quale far apporre i timbri delle strutture nelle quali si fa tappa, a futura memoria di questa esperienza. Lungo il percorso abbiamo incontrato persone, storie, si ammirano paesaggi bellissimi e si sta anche da soli in silenzio, in meditazione; a dire il vero il silenzio a volte era anche legato al mal di piedi… A volte il dolore fisico delle vesciche sotto i piedi o la stanchezza per i chilometri percorsi si è fatto sentire, visto che anche per noi forestali 28 km al giorno con oltre 15 kg sulle spalle sono molto impegnativi, la voglia di portare a termine il cammino non ci ha mai abbandonato».«È anche per fede – prosegue il racconto dei «pellegrini» – che ci siamo messi gli scarponi, la divisa da campagna e siamo partiti, andando a cercare qualcosa in più della cerimonia religiosa importante dove sfoggiare l’uniforme “buona”. Nel compiere un cammino come questo si ha modo di riscoprire una spiritualità spesso offuscata e messa ai margini dal modo di vivere “moderno” e dai tempi che questo impone. Si riscopre quanto è buono un bicchiere d’acqua e di quante cose possiamo benissimo fare a meno: ci stiamo ancora chiedendo come è possibile pranzare con circa 2 euro (un panino o poco più) sdraiati per terra o a sedere su sullo zaino quando si macinano così tanti chilometri, mentre sulla sedia di casa se non abbiamo primo, secondo ed il caffè ci lamentiamo… Si riscopre la necessità di avere rapporti con gli altri: siamo stati cresciuti ed educati a non chiedere nulla, soprattutto agli sconosciuti, e se vogliamo qualcosa a comprarlo. Ed invece abbiamo imparato a bussare alle porte per chiedere l’acqua a persone mai viste, rimuovendo ogni sorta di remora (la sete…che effetti!): ed abbiamo apprezzato quella borraccia d’acqua come fosse oro. Abbiamo trovato sempre un’ottima ospitalità, ove più spartana, ove più “sontuosa”, ma sempre calorosa. Siamo sicuri di aver imparato a non avere più quello sguardo un po’ superiore verso i pellegrini, ma anzi a riconoscere che fanno sicuramente qualcosa di grande: e speriamo, se mai ci capiterà, di saper accogliere come siamo stati accolti noi. Nel nostro cuore è rimasta la consapevolezza di aver portato a termine, la nostra piccola missione, la nostra preghiera forse, ed anche la consapevolezza di avere al fianco oltre che dei validi colleghi, degli ottimi compagni di cammino».Il 16 settembre a Pieve Santo Stefano i forestali in cammino sono stati accolti e salutati dai colleghi, tra cui una pattuglia a cavallo ed una in mountain bike, una piccola cerimonia in marcia, con il sindaco le autorità locali e i comandanti regionale e provinciale del CFS oltre al responsabile della sorveglianza CFS del Parco Nazionale, capo ufficio dei forestali in marcia. Un segnale di apprezzamento e rispetto e poi l’ultima tappa fino al Santuario della Verna per partecipare alla processione delle Sacre Stimmate alle ore 24.00, la fine del viaggio, o forse un nuovo inizio.