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TRATTATO UE, IN IRLANDA VINCE IL NO; HARKIN: RISULTATO DELUDENTE

Si stanno concludendo le operazioni di scrutinio in Irlanda. Al momento il no è dato complessivamente al 53,7%, mentre il sì è fermo al 46,3. Lo scarto tra i favorevoli al Trattato e quelli contrari è di circa 100mila voti. Sono 31 le contee in cui finora (le operazioni di spoglio stanno per concludersi) ha prevalso la bocciatura del Trattato di Lisbona: il risultato contrario più netto si registra a Dublin North West (65mila elettori) con il 65,1% di no, seguito dalla piccola regione di Cork North Central (anche qui 65mila elettori), in cui il no arriva al 64,4%. Nel nord del paese, la contea di Donegal (60mila aventi diritto) segna invece un 63,4% di bocciature del testo di riforma comunitaria. I pareri favorevoli prevalgono – nelle sezioni sinora scrutinate – in 7 contee, con il miglior risultato di Dun Laogaire, 84mila elettori e 63,5% di sì. Il no prevale quindi non solo nelle contee rurali e in quelle che s affacciano sul mare, ma anche nelle circoscrizioni elettorali della capitale, con 8 aree schierate per il no e 3 con il sì. Su 3 milioni e 51mila aventi diritto, si sono recati alle urne 1 milione e 422 persone, pari al 46,6%. 

“E’ un risultato molto deludente”: Marian Harkin, eurodeputata irlandese schierata a favore della ratifica del Trattato, commenta il voto che ha bocciato il testo di riforma comunitario. Durante il periodo preelettorale “l’Irlanda è diventata il campo di battaglia dell’Europa – spiega – e purtroppo questa battaglia è stata persa”. La parlamentare si augura che il Consiglio Ue di settimana prossima dimostri un’adeguata leadership per rilanciare il processo di integrazione. “Ormai è certo: il Trattato di Lisbona, nato a sua volta dalle ceneri della naufragata Costituzione, è stato bocciato dai cittadini irlandesi”. L’agenzia “Ue Life”, che gestisce anche la “Ue Life Tv” dedicata alle notizie sull’Ue27, commenta l’esito del referendum svoltosi a Dublino. Il no espresso dagli elettori “potrebbe – per Ue Life – riproporre lo stato di stallo in cui l’Europa ha vissuto dopo l’analoga bocciatura di tre anni fa da parte franco-olandese”. Chiama invece in causa William Shakespeare la testata “EuropeanVoice.com” (gruppo “Economist”), per dare il primo risultato del voto in Irlanda: “The Lisbon treaty. To be or not to be”. “È un risultato tragico per l’Irlanda, per l’Ue e per la posizione dell’Europa nel mondo”: Andrew Duff, europarlamentare liberale inglese, che ha seguito come relatore l’approvazione del Trattato di Lisbona, usa parole preoccupate per commentare il “no” al testo di riforma emerso dalle urne. Duff aggiunge che “il contenuto del Trattato si muove nel vero interesse degli Stati membri e dei cittadini dell’Unione”. L’eurodeputato italiano Gianni Pittella (Pse) chiede invece di “proseguire con le cooperazioni rafforzate”, già utilizzate per la moneta unica e per Schengen. E aggiunge: “L’Europa non può continuare a essere ostaggio di chi non la vuole”. Di tutt’altro genere il commento di Francis Wurtz, francese, capogruppo della Sinistra unita all’Europarlamento. “Saluto con entusiasmo il risultato del referendum irlandese – spiega – dal momento che senza tale scossa non ci sarebbe alcuna possibilità di avviare un dibattito su cosa deve cambiare negli orientamenti e nelle strutture dell’attuale Ue”. Wurtz ringrazia “gli amici del Sinn Fein”, il partito autonomista dell’isola, che si era battuto per stoppare la ratifica del trattato.

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