Sono circa 12 milioni e mezzo le vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, di cui almeno 2.500.000 in Europa e da 29.000 a 38.000 in Italia. I dati diffusi nel 2007 dalla Direzione giustizia della Commissione Ue sono stati richiamati oggi in Sala Stampa vaticana da Stefano Volpicelli, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), durante la conferenza stampa di presentazione del congresso 2009 Religiose in rete contro la tratta delle persone, che si svolgerà a Roma dal 15 al 18 giugno. Il congresso è organizzato dall’Unione internazionale superiore generali (Uisg) e dall’Oim, che dal 2004 collaborano per contrastare il fenomeno, coordinando 15 reti internazionali che comprendono 252 congregazioni femminili in 36 Paesi. In particolare l’Oim ha formato negli anni 500 suore in tutto il mondo. La tratta di persone, a quindici anni dalla sua comparsa, rimane ancora un oggetto misterioso e non ben identificato, ha osservato Volpicelli. Si tratta ha aggiunto – di un potente rivelatore di dinamiche sociali ed economiche patologiche che, limitando in diversi modi la libertà della persona, costituiscono una grave violazione dei diritti umani. A questo fenomeno complesso e globalizzato, a suo avviso, bisogna dare risposte a livello glocale, ad esempio gestendo l’aumento incontrollato dei processi migratori soprattutto interni, riducendo l’aumento delle diseguaglianze sociali, delle povertà e delle discriminazioni di genere, prosciugando il sommerso nel quale si annida lo sfruttamento lavorativo e favorendo i canali legali della migrazione, del lavoro e regolamentando la prostituzione, nella quale si nasconde lo sfruttamento sessuale. Carmela Godeau, vice-capomissione Oim a Roma, ha ricordato che una parte importante del lavoro riguarda l’assistenza per al ritorno volontario in patria di vittime di tratta e casi umanitari: in Italia nel 2008 81 vittime di tratta e 137 casi umanitari hanno potuto beneficiare di questo programma. Inoltre, l’Oim promuove corsi di formazione tratta in Marocco e in Libia, per funzionari governativi, delle forze di polizia ong e società civile locale, mentre a Lampedusa e in Sicilia aiuta le vittime di tratta nella richiesta dell’art. 18. Godeau ha messo in rilievo, a questo proposito, l’incremento di circa il 900 per cento di arrivi di ragazze provenienti dalla Nigeria identificate quali potenziali vittime di sfruttamento sessuale.Sir