Toscana

TRASPORTO SANITARIO, TEMPI STRETTI PER LA NUOVA LEGGE REGIONALE

La nuova legge regionale inquadrerà come soggetti facenti parti del sistema sanitario di emergenza urgenza le associazioni di volontariato e della Croce rossa italiana, affidando loro competenze sulle attività di soccorso-trasporto sanitario. Fra queste attività rientrano i servizi di trasporto di emergenza gestiti dalla centrale territoriale e i servizi effettuati tramite ambulanza. Nasceranno inoltre un elenco dei soggetti in possesso dei necessari requisiti e una conferenza regionale permanente con compiti di indirizzo e verifica. Queste, a grandi linee, le novità previste dalla nuova normativa regionale che modificherà l’attuale disciplina del sistema dell’emergenza urgenza territoriale. A illustrarle l’assessore regionale al Diritto alla salute Daniela Scaramuccia, la quale è stata ascoltata questa mattina dalla commissione Sanità presieduta da Marco Remaschi (Pd). L’audizione dell’assessore è stata voluta per fare il punto sul provvedimento, attualmente in via di definizione da parte della Giunta e che deve essere approvato entro il 31 dicembre. Si tratta di una materia delicata e complessa, come ha ripetuto l’assessore, e c’è la necessità di agire bene e in fretta per salvaguardare il mondo del volontariato e dell’associazionismo. Tutto nasce infatti da una sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha respinto per motivi formali un ricorso dalla Commissione europea ma ha di fatto evidenziato che l’accordo quadro regionale sul trasporto sanitario stipulato nel 1997 fra Regione Toscana, aziende sanitarie, organismi federativi del volontariato e Comitato regionale della Croce rossa ha le caratteristiche di un contratto concluso a titolo oneroso; ha evidenziato, inoltre, che il metodo di pagamento previsto, preventivo e forfettario, supera il semplice rimborso delle spese. In base a ciò si renderebbero necessarie delle gare, e questo rischia di far saltare l’intero sistema toscano, che si basa su una rete di solidarietà nata secoli fa e unica nel nostro paese. Come ha sottolineato il presidente della commissione Sanità Marco Remaschi “c’è grande preoccupazione sulla questione e la nuova legge è di estrema importanza e delicatezza. Da parte della Commissione c’è l’impegno a svolgere il suo ruolo con puntigliosità e con tutta la rapidità possibile, nel tentativo di trovare una soluzione che salvaguardi questo grande patrimonio toscano e la qualità dei servizi erogati ai cittadini”. Viste le premesse, infatti, la condanna da parte europea è certa, se non vengono apportati correttivi. L’assessore Scaramuccia e i suoi collaboratori hanno spiegato in Commissione che, dopo numerosi incontri a Bruxelles e un attento studio, l’unica soluzione praticabile sembra essere quella di individuare i soggetti attualmente operanti come soggetti facenti parte a pieno titolo del sistema, e che tuttavia non ci sono preconcetti su modelli diversi o soluzioni che possano essere proposte. Preoccupazione è stata espressa anche da tutti i commissari. Marco Carraresi (Udc) ha ricordato i diversi aspetti critici da affrontare, chiedendo se il ricorso al modello adottato in Lombardia e Piemonte, indicato dall’Anpass, non possa essere più efficace; Carraresi si è inoltre chiesto se cercare di arrivare per forza a una legge entro il 31 dicembre, se essa non dà le massime garanzie, sia l’opzione migliore. Secondo Pieraldo Ciucchi (Gruppo misto) occorre essere il più aderenti possibile a quanto prevede la legge nazionale 266 sul volontariato e prendere in considerazione modelli che prevedano responsabilità a livello territoriale anziché verticalizzate. Rosanna Pugnalini (Pd) ha sottolineato la necessità di approvare la legge entro dicembre, altrimenti si corrono grandi rischi, e Stefano Mugnai (Pd) ha insistito sulla necessità di salvaguardare un patrimonio plurisecolare che non può essere cancellato dai diktat europei. Gianluca Lazzeri (Lega) ha raccomandato grande attenzione nel rapportarsi con il mondo del volontariato, che è una controparte che necessità della massima attenzione e considerazione vista la natura non obbligatoria delle sue prestazioni. Alla fine della seduta, Remaschi ha ribadito che la Commissione effettuerà consultazioni con tutti i soggetti interessati e che si impegna ad effettuare il suo lavoro in tempi rapidi. (cs-cem)