Toscana
TRASPORTI: TOSCANA, 500 MILA EURO DI PENALE A TRENITALIA PER I DISSERVIZI
La Regione Toscana chiederà a Trenitalia il pagamento di oltre 500 mila euro come sanzione per i disservizi e i disagi causati ai pendolari. Lo ha annunciato l’assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti presentando i dati del monitoraggio che delineano per Trenitalia in Toscana un «autunno nero». Conti ha nel contempo presentato la nuova iniziativa della Regione Toscana che distribuirà ai viaggiatori delle Ferrovie in Toscana un libretto (30 mila copie) intitolato «In treno, prove di dialogo tra Regione e pendolari». Con questa campagna, la Regione tende a rafforzare il rapporto con gli utenti con l’ obiettivo di migliorare il servizio.
Grave – secondo i dati diffusi dalla Regione il peggioramento del servizio Trenitalia in Toscana tra luglio e settembre: 440 treni, in questo periodo, sono stati soppressi per cause addebitabili a Trenitalia e in 190 casi non si è neppure provveduto alla sostituzione con bus. «La situazione ormai è intollerabile – ha detto l’ assessore Conti -. I treni soppressi sono aumentati di 2-3 volte rispetto ai primi mesi dell’anno, e i ritardi, specie sulle tratte più frequentate sfiorano il 50% dei casi. Così non si può andare avanti».
Secondo il monitoraggio realizzato dalla Regione, che da tre anni rinnova con Trenitalia un contratto di servizio in cui sono previste sanzioni per i disservizi, si sono concentrate tra fine agosto e fine settembre sulle linee Firenze-Borgo San Lorenzo, Chiusi Siena, Cecina-Saline di Volterra, Pistoia-Porretta, Siena-Grosseto. Le penali sono relative in maggior parte ai disservizi avvenuti proprio su queste tratte. Per quanto riguarda i ritardi, il monitoraggio della Regione Toscana indica che nel settembre 2003 il 13% dei treni non è arrivato puntuale (nel 2002 erano il 10,8%). Il dato peggiora sensibilmente se si analizzano i treni più critici, cioè quelli delle tratte frequentate dai pendolari. Il 46% di questi treni non è arrivato puntuale e per quasi il 13% il ritardo ha superato i 15 minuti. Negli ultimi anni l’utenza di Trenitalia in Toscana è aumentata fino ai circa 200.000 passeggeri attuali, ma paradossalmente – sottolinea la Regione – questa crescita non ha coinciso con un analogo sviluppo nell’offerta dei posti. Per i 15 treni «critici», maggiormente frequentati dai pendolari, i posti offerti rispetto a quanto previsto dal contratto sono addirittura diminuiti: dal 97,4% di aprile si passa al 91,1% di settembre. In un mese – sempre secondo i dati raccolti dalla Regione – si sono verificati per 72 volte casi di sovraffollamento dovuti anche alla presenza di carrozze chiuse.
«Nei primi due semestri dell’anno – ha spiegato l’assessore Conti – il trend era stato di un progressivo miglioramento, rispetto alla situazione che avevamo ereditato con la regionalizzazione del servizio. Da luglio in poi, il peggioramento, con una netta inversione di tendenza rispetto ai primi sei mesi dell’anno. Come giustifica Trenitalia questa Waterloo dei trasporti in Toscana? Affermano di avere avuto problemi di applicazione del contratto. Ma a me questo non deve interessare: un’ azienda seria, che firma dei contratti, deve farsi trovare preparata». Quel che risulta particolarmente grave – sottolinea l’assessore ai Trasporti – è che i disservizi colpiscono soprattutto le fasce più deboli, pendolari, studenti, rischiando, oltre tutto, di demoralizzare un’ utenza che ha dato segnali di crescita negli ultimi tempi. Che cosa intende fare la Regione? «La Regione – ha spiegato Conti – versa 150 milioni di euro all’anno per acquistare da Trenitalia il trasporto regionale. Qualcuno ha forse pensato, erroneamente, che il nostro ruolo sarebbe stato di mediazione tra Trenitalia e utenti. Noi, invece, riteniamo di essere un cliente, il primo magari, tra gli utenti. Per questo abbiamo deciso di aprire un contenzioso con Trenitalia chiedendo il risarcimento dei danni». Le risorse che derivano dalle multe – conferma l’assessore – saranno interamente investite nel settore dei trasporti ferroviari. Ma conti non esclude si possa discutere di redistribuirli agli utenti che risultano penalizzati dai disservizi. La Regione, dunque, chiede un’inversione di rotta a Trenitalia e minaccia di ridiscutere i contenuti del contratto di servizio.
«Attenzione – aggiunge l’assessore Conti – perché dal primo gennaio sarà possibile realizzare la gara d’ appalto per assegnare il trasporto ferroviario locale. È chiaro che per arrivare a questo passaggio il Governo deve metterci a disposizione i soldi necessari per acquistare i treni. Non avrebbe senso, infatti, mettere a gara l’appalto quando l’attuale gestore e futuro competitore è proprietario di strutture e mezzi».