Vita Chiesa

TRASLAZIONE PADRE PIO, MONS. CASTORO: È L’ALTARE CHE DÀ PRESTIGIO AL SEPOLCRO DEI MARTIRI

“La bellezza della vita divina verso la quale tutti dobbiamo camminare con fede, con speranza e, soprattutto, con carità, seguendo il sentiero già percorso da lui”: questo “ci ricorderà san Pio da Pietrelcina dalla nuova dimora terrena del suo corpo”. E’ quanto ha detto questa sera mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredona-Viste-San Giovanni Rotondo” durante la celebrazione per la consacrazione dell’altare della Chiesa inferiore dedicata al santo di Pietrelcina che ospiterà il suo corpo. “A san Pio abbiamo voluto costruire – ha aggiunto il presule – un sepolcro nuovo, ma desideriamo anche assicurargli che d’ora in poi noi stessi vogliamo vivere da uomini nuovi, vogliamo vivere una vita nuova, con propositi nuovi, per scrutare con occhi nuovi le necessità dei fratelli, secondo il comandamento nuovo, quello dell’amore, per giungere così a cantare un canto nuovo, il canto dei redenti”. Mons. Castoro ha spiegato che per antica tradizione, divenuta “obbligo” con il Secondo Concilio di Nicea, nell’altare vengono collocate le reliquie dei martiri. “Ecco perché – ha detto – noi abbiamo voluto unire questo rito con la traslazione del corpo di san Pio da Pietrelcina che, dopo essersi offerto come vittima al Signore, è divenuto martire”. Ma, ha affermato, “dobbiamo comprendere che non sono i corpi dei martiri che onorano l’altare, ma è l’altare che dà prestigio al sepolcro dei martiri”. Il martirio e la santità, infatti – ha aggiunto mons. Castoro – traggono principio e significato solo dal sacrificio di Cristo. La stessa traslazione, dunque, acquista valore con la dedicazione dell’altare, così come la nuova collocazione di Padre Pio acquista significato nella vita di Cristo e dalla vita di Cristo di cui ci parla in maniera eloquente questa luminosa cripta”. Il vescovo ha voluto anche esprimere “solidarietà” e “vicinanza” al Papa “confermando i nostri vincoli di affetto devoto e di profonda comunione. A lui assicuriamo – ha detto – la nostra preghiera e la nostra gratitudine per il suo illuminato magistero e la cristallina sua testimonianza”. Il presule ha citato una lettera di p. Pio a Paolo VI poco prima della morte: “Santità, so che il vostro cuore soffre molto in questi giorni per le sorti della Chiesa […] Vi offro la mia preghiera e sofferenza quotidiana, quale piccolo ma sincero pensiero dell’ultimo dei vostri figli, affinché il Signore vi conforti con la sua grazia per continuare il diritto e faticoso cammino, nella difesa dell’eterna verità”. L’urna di San Pio di Pietrelcina è arrivata nella nuova chiesa con una processione partita dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, nella cui cripta p. Pio ha riposato dalla morte, avvenuta il 23 settembre 1968, fino ad oggi. E’ stata accompagnata da 12 frati cappuccini su un carro preparato per l’occasione.Sir