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TRAGEDIE DELL’IMMIGRAZIONE: P.MIOLI (MIGRANTES), «SERVONO ACCORDI BILATERALI E CONCERTAZIONE EUROPEA»

“Non è stato fatto tutto il possibile per evitare queste tragedie. Gli strumenti più efficaci sono gli accordi bilaterali tra gli Stati e una maggiore concertazione europea”. E’ il parere di padre Bruno Mioli, direttore dell’ufficio per la pastorale degli immigrati e dei profughi della Fondazione Migrantes, che esprime “grande dolore e sentimenti umani e cristiani” per le nuove tragedie del mare in Sicilia (gli ultimi 14 clandestini provenienti dalla Tunisia sono annegati ieri vicino Ragusa), ma anche tristezza per le foto pubblicate oggi dai giornali con i corpi senza vita sulla spiaggia: “E’ una mancanza di rispetto di fronte alla morte, una esposizione per dare spettacolo che non considera la dignità di queste persone e non serve neppure ad una corretta informazione – dice al Sir padre Mioli -. E’ doveroso guardare cosa sta alle spalle di questa gente, le situazioni invivibili da cui provengono, tra cui molte turbolenze civili, come nel caso dei liberiani dei giorni scorsi”.

“Deprechiamo il dilagare della criminalità che gestisce questi traffici che sembra nessuno sia in grado di fermare – aggiunge -. Perché si dichiara che occorre una concertazione europea e mediterranea e poi non si vede nessun intervento concreto? Se c’è la volontà politica e le risorse economiche i risultati si ottengono”. E cita l’esempio dell’Albania, dove dopo gli accordi bilaterali con l’Italia la situazione è migliorata, “al contrario la Tunisia non è soddisfatta dell’andamento degli accordi e allora chiude un occhio sull’uscita dei cittadini dal proprio territorio”. Attualmente, oltre che con l’Albania, la Tunisia e il Marocco, informa padre Mioli, sono una ventina gli accordi avviati ma non ancora portati a termine.

Anche la soluzione di “schierare le navi militari per contrastare gli arrivi dei clandestini” come prevede la nuova legge, a suo avviso, “è una attesa illusoria” e può avere più “un effetto di immagine e di deterrenza che una vera efficacia pratica, perché gli strumenti per la difesa costiera sono già molto consistenti dalla precedente legge”. Ribadisce quindi la necessità di “coordinare le forze a livello europeo per frenare l’immigrazione clandestina e aprire accessi regolari in tutti i Paesi”.Sir