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TRAGEDIE DEL MARE: VEGLIÒ (PONT.CONS.MIGRANTI), L’EGOISMO NON È CRISTIANO

“L’Europa deve prendersi le sue responsabilità per assolvere i suoi doveri di protezione dei rifugiati e dimostrare cosa significhi solidarietà e condivisione. L’arrivo degli altri può dare fastidio, ma non è cristiano questo egoismo: dobbiamo aprirci anche agli altri, anche politicamente parlando, perché è un fenomeno che non si può fermare”. Lo ha detto oggi mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ai microfoni della Radio Vaticana. Mons. Vegliò ha espresso “profonda tristezza per il tragico naufragio, ieri, di un barcone che trasportava 250-300 persone”, che ha “inghiottito i loro sogni, come quelli di altri che attraversano questo crocevia della disperazione”. E ha lanciato un appello “alla solidarietà e all’accoglienza”: “l’Italia, in fondo, è una grande potenza economica, industriale, sociale: quindi potrebbe avere la possibilità, con certe regole precise, di non spaventarsi troppo di fronte ad un fenomeno che esiste e che disgraziatamente, forse, va aumentando. Quello che veramente si desidererebbe è che l’Europa – non solo l’Italia – prendesse un pochino più a cuore la situazione e studiasse come affrontare e come risolvere questo problema. Non lo si può risolvere solamente con delle leggi punitive: bisogna pure darsi un po’ di pene per vedere cosa possiamo fare noi, popoli industriali e ricchi”.Sir