Italia

Tragedia Lampedusa, ricerche sospese. Ieri fiaccolata in ricordo delle vittime

I 155 superstiti al naufragio, invece, in conformità con quanto prevedono le leggi italiane, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa d’immigrazione clandestina. Ieri sera il parroco di Lampedusa, don Stefano Nastasi, ha celebrato una Messa di suffragio per i defunti e al termine si è tenuta una fiaccolata: i pescatori, che hanno affiancato i militari nelle operazioni di soccorso, hanno voluto rendere omaggio alle vittime con un corteo di barche partito dal porto che si è recato sul posto del disastro per lanciare corone di fiori. Giunta sull’isola per incontrare i superstiti, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha dichiarato che “nulla dovrà essere più come prima, dovremmo riconsiderare le nostre politiche verso i Paesi di origine dei richiedenti asilo che rischiano la vita in mare”.

Tineke Strik, relatrice del report “Vite perdute nel Mediterraneo” dell‘Assemblea parlamentare del Consiglio d‘Europa, ha chiesto ieri di aprire un‘inchiesta sulle accuse secondo cui alcuni pescherecci e altre imbarcazioni non avrebbero prestato soccorso a persone che stavano annegando al largo di Lampedusa. Strik, spiega una nota del CdE, si dice “estremamente preoccupata per alcune informazioni secondo cui diverse navi potrebbero aver ignorato i segnali di richiesta di soccorso” del barcone in difficoltà. Pur “consapevole delle critiche suscitate da alcune disposizioni della legge italiana, che in effetti dissuadono i capitani dal soccorrere i migranti in difficoltà in mare”, la parlamentare afferma che nessuna disposizione giuridica “dovrebbe costituire un ostacolo al salvataggio in mare” di persone in pericolo, e fa sapere che esaminerà queste accuse nel follow-up a “Vite perdute nel Mediterraneo”. Nel frattempo l’invito alle “autorità italiane a verificare se certe imbarcazioni non abbiano effettivamente soccorso quanti erano in pericolo”, e ad esaminare “le disposizioni penali delle leggi nazionali vigenti” per verificare se non siano all‘origine di questo comportamento. Queste tragedie, conclude, possano essere fermate solo con “un‘azione coordinata a livello europeo, compresa la possibilità di un passaggio sicuro per richiedenti asilo e rifugiati”.