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TRAGEDIA DEL MARE: MONS.GARSIA, È UNA SCIAGURA CONTINUA, L’EUROPA DOVREBBE MUOVERSI

“Di fronte a tragedie del genere non ci sono commenti sufficienti. E’ una sciagura continua che non si arresta e temo non ci sia una vera volontà politica di risolvere il problema”: è quanto afferma mons. Alfredo Maria Garsia, vescovo di Caltanissetta e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, appena appresa la notizia del naufragio di una imbarcazione, al largo della Tunisia, con a bordo circa 250 africani. I morti accertati finora sono 20, i dispersi 189. “Provo una pena enorme e un grande senso di impotenza di fronte a queste sciagure – dice mons. Garsia -. Come Chiesa che possiamo fare? Continuare a proclamare il diritto alla vita, fare segni, gesti, iniziative per gli immigrati, ma sono le nazioni a doversi organizzare”. “Se riescono a mettersi d’accordo per fare la guerra, perché non riescono a gestire un problema come quello dell’immigrazione?” si chiede mons. Garsia. “L’Europa dovrebbe muoversi – sottolinea – e capire che se la gente scappa da questi Paesi, mettendo a rischio la vita e sfidando le forze della natura, è perché lì le condizioni di vita sono impossibili”. E a chi avanza proposte di maggiore rigore nei confronti dei Paesi da cui provengono i flussi di immigrazione clandestina se questi, pur beneficiando di aiuti comunitari, non faranno abbastanza per contrastare il fenomeno mons. Garsia ribatte: “Il ricatto non ha molto senso, bisogna incontrarsi e vedere veramente come stanno le cose. Prima di tutto gli aiuti internazionali ai Paesi poveri non sono così tanti e poi non riesco a credere che non ci sia un modo per offrire delle alternative per convincere le persone a non partire. Servono progetti di sviluppo, iniziative concrete, e non regimi polizieschi”.Sir