Toscana

TRAFFICO: FIRENZE BOCCIATA IN MOBILITA’, SMOG E TRASPORTI RAPPORTO ACI

E’ un quadro “non incoraggiante” quello del primo rapporto Aci-Eurispes sulla mobilità nelle province toscane, le quali pur piazzandosi bene su base nazionale, detengono una serie di record negativi. Presentata stamani a Firenze, l’indagine rivela una situazione che non fa onore alla Toscana e in particolare a Firenze, che dal confronto con le altre ‘nove toscane’ esce decisamente sconfitta.

Il capoluogo detiene il primato di incidenti mortali, oltre 7 ogni mille abitanti (solo a Rimini in Italia si muore di più), divide con Siena quello di città col minor numero di centraline per il monitoraggio della qualità ed è considerata una città non sicura, dove la probabilità che un’ auto venga rubata è superiore che altrove, ad eccezione di Prato. Scarsi gli spazi ‘fiorentini’ di verde urbano, solo 502 metri quadrati per ogni ettaro, mentre Pisa e Massa ne hanno rispettivamente 7 mila e 6 mila.

Firenze è inoltre la città dove gli autobus (che con quello di Arezzo rappresentano il più vecchio parco mezzi della Toscana), si muovono con maggior lentezza: circa 15 chilometri all’ ora. Altro record negativo è quello della difficile mobilità per le persone diversamente abili, che fra ingorghi e smog in aumento, possono contare su una percentuale minima: ogni mille disabili solo lo 0,076 degli autobus è dotato delle attrezzature adeguate.

Di positivo Firenze ha una delle zone a traffico limitato più estese della Toscana, pari a 10 metri quadrati per ogni abitante, che tuttavia ‘scompare’ nel confronto col dato senese: 30 metri quadrati per persona. Altra spina nel fianco del capoluogo toscano è la pessima qualità dell’aria,(ne è testimone la cappa rossastra formata dal biossido d’azoto) che fa di Firenze la città meno respirabile della regione, seconda solo a Grosseto. “Il rapporto – spiega Federico Mazzoni, presidente del comitato regionale Automobile Club toscano – mette in luce 3 punti nevralgici per il sistema italiano in generale: la forte incidentalità stradale, l’inadeguatezza del trasporto pubblico locale e la scarsa pianificazione territoriale. L’Aci ha più volte sottolineato il problema ma finora nulla è stato fatto dalle Amministrazioni locali”. (ANSA).