Opinioni & Commenti
Tossicodipendenza, le stanze della sconfitta
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La droga è «la cosa più conservatrice che ci sia, perché impedisce il rapporto diretto con la realtà su cui incidere per poterla cambiare». È in questo contesto che si colloca il «meccanismo perverso» della proposta del ministro, fatta in nome della «legalizzazione di un fenomeno già esistente, posto sotto l’egida dello Stato per avere meno danni»: un atteggiamento, questo, che «produce l’effetto deleterio di far diventare il fenomeno un fenomeno normale, incarnato nel costume come comportamento già acquisito».
La «vera prevenzione», conclude Savagnone, sta invece in una «battaglia educativa» che proponga ai giovani «uno stile completamente diverso», all’insegna della «responsabilità» e del «risveglio delle coscienze».