Toscana

Toscana: screening oncologici, nel 2012 cresciute estensione e partecipazione

I risultati del monitoraggio dell’attività dei tre programmi di screening offerti dal Servizio sanitario regionale sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, assieme al direttore generale dell’Ispo Gianni Amunni, in occasione della presentazione del 14° Rapporto annuale dell’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica.

Il bilancio è soddisfacente soprattutto sul fronte dell’estensione (percentuale di inviti inviati alla popolazione): per il tumore della mammella, gli inviti hanno raggiunto il 102% della popolazione bersaglio; per il tumore del collo dell’utero il 103% e per il colon-retto il 92%. Un risultato che evidenzia l’impegno profuso dalle Aziende sanitarie e dagli operatori nel garantire un’offerta capillare, anche in tempi di ridotte risorse finanziarie.

Ottimi i risultati anche sul fronte della risposta da parte della popolazione (percentuale di adesioni agli inviti), con un’adesione del 51,5% per lo screening del tumore del colon-retto, del 72,6% per lo screening mammografico e del 57,5% per la prevenzione del tumore del collo dell’utero.

«La Toscana è stata tra le prime Regioni in Italia a capire l’importanza della prevenzione nel campo delle patologie oncologiche – sottolinea l’assessore Luigi Marroni – Un’intuizione che si è concretizzata nella messa a punto di programmi di screening che, negli anni, hanno coinvolto fasce sempre più ampie di popolazione. I valori che presentiamo oggi sono tra i migliori a livello nazionale, ma sappiamo che possono migliorare ancora e continueremo a lavorare per questo».

«Gli screening organizzati – spiega Gianni Amunni – sono strumenti riconosciuti di miglioramento della prognosi e di riduzione delle differenze per censo, nella mortalità, per alcune neoplasie e costituiscono quindi un riequilibratore sociale. Importante anche il lavoro svolto sul fronte dell’innovazione: in tutta la regione sta andando a regime il test dell’Hpv come test di screening primario per la prevenzione del tumore del collo dell’utero. Anche in questo campo, la Regione Toscana è stata una delle prime ad attuare questo passaggio epocale».