Toscana

TOSCANA: ROSSI, NON POSSIAMO NASCONDERE CHE IL 2012 SARA’ UN ANNO MOLTO DIFFICILE. MA INSIEME CE LA POSSIAMO FARE

Il 2012? Sarà un anno difficile, molto difficile. Parola di Enrico Rossi, presidente della Toscana che aggiunge: “Non possiamo nascondere lo stato delle cose: il prossimo anno sarà il più difficile della storia repubblicana”. Ma, ha continuato, se “lavoriamo tutti insieme ce la possiamo fare”. “Noi faremo il possibile – ha poi sottolineato – affinché nessuno si senta solo: la solitudine è infatti la malattia più grave di fronte alla crisi”.Che cosa farà la Regione e in particolare Rossi? Nel mese di gennaio il presidente incontrerà i rappresentanti delle categorie economiche e sociali per ricevere “idee e proposte’” per invertire la strada verso la recessione e affrontare un anno “difficile’”. Rossi ha sottolineato che il 2011 è stato anche “relativamente positivo” perché “la Toscana ha mostrato qualche segno importante di vitalità e pure di ripresa”. La Regione ha tra l’altro “messo in campo quel cambio di passo che le era stato richiesto”. “Potremmo allora essere contenti – ha spiegato – ma non è così perché il 2012 sarà un anno difficile, pieno di incognite, problemi, dubbi, in cui lo spettro della recessione viene previsto da tante fonti economiche. Ci sarà una ulteriore perdita di posti di lavoro: secondo una stima nazionale di Confindustria saranno 800 mila i posti in meno, che per la Toscana significherebbero 60 mila. E di conseguenza ci sarà un ulteriore impoverimento”.Per questo “servono idee innovative, proposte, azioni” che saranno raccolte con “una serie di incontri con esponenti della società e dell’economia toscana per sentire idee, proposte, suggerimenti e per proporre la Regione come luogo in cui questo si può portare a sintesi. La domanda è cosa si può fare per invertire la marcia che appare ineluttabile verso la disoccupazione e la recessione”.Per questo, secondo Rossi, questo percorso sarà anche l’occasione per cercare un “clima di coesione” perché “finora ciascuno ha risposto alla crisi cambiando passo nel proprio settore, ora serve uno sforzo in cui tutti sono disposti a dare qualcosa”. Le priorità? Nello schema del presidente c’è innanzitutto un migliore accesso al credito per le aziende. E poi ci sono le infrastrutture, l’ulteriore razionalizzazione in sanità (per il quale Rossi ha chiesto l’obbligatorietà della certificazione dei bilanci per tutte le regioni), la questione dei trasporti.Per quanto riguarda la situazione economica il presidente ha sottolineato come “la manovra del governo Monti andava approvata ma è iniqua, le liberalizzazioni vanno bene, le aspettiamo, ma non bastano. Questo governo ha una ideologia che affida al mercato tutto quanto e invece non basta il mercato, ci vogliono investimenti pubblici, riforme”. ”Mi auguro – ha aggiunto – che dalla riunione di oggi del governo non vengano fuori solo le liberalizzazioni, sulle quali peraltro hanno già fatto marcia indietro una volta”. Per quanto riguarda il capitolo delle liberalizzazioni, ha rilevato, ”noi siamo l’unica Regione che ha deciso di procedere a una gara unica per il trasporto pubblico locale. Sul versante dei rifiuti faremo le gare per passare da 33 aziende a un’unica azienda, il Consiglio regionale ha approvato l’Ato unico, ne avevamo sei”. Per quanto riguarda il turismo ”sono state chiuse 14 aziende e si è attribuito tutto a un’unica azienda”. Sempre sul taglio dei costi, ha concluso, ”il Consiglio ha ridotto i consiglieri a 40 e ha cancellato i vitalizi”.Per quanto riguarda la tassazione regionale Rossi ha detto che “Irpef e Irap sono le più basse in Italia se si escludono le regioni a statuto speciale e la Basilicata che però ha le royalties sul petrolio”. Per il resto, ha sottolineato, “ci siamo ispirati a un principio di equità: il parametro dell’Isee per il ticket sanitario, lo 0,5 per i redditi oltre 75 mila euro, 5 centesimi al litro per benzina per l’alluvione in Lunigiana e all’Elba”.Infine un accenno all’assetto della maggioranza regionale e della Giunta. “Il nuovo assetto politico a livello nazionale – ha assicurato Rossi – non produrrà cambiamenti di maggioranza in Toscana. A livello nazionale, ha detto, ”penso che un clima politico meno al calor bianco, meno all’arma bianca, meno denso di invettive, più ragionato sui problemi e sul merito sia più positivo per tutti”. Poi per quanto riguarda la Toscana, ha aggiunto, “o avvengono fatti del tutto imponderabili e nuovi o penso che la continuità sia un valore, sia nella attuale maggioranza in Consiglio sia che per i membri della giunta”.