Toscana

TOSCANA: REGIONE, INTEGRAZIONE PAESAGGISTICA A PIT ENTRO 2012

La revisione dell’integrazione paesaggistica del Pit (Piano d’indirizzo territoriale) richiedera’ circa 14 mesi di lavoro. Sarà dunque pronto a settembre del 2012 ed entro la fine dell’anno il Consiglio regionale della Toscana potrà votare la sua adozione.Sono questi i tempi indicati dall’assessore all’urbanistica, Anna Marson, nell’informativa al Consiglio regionale. La Regione e il Ministero per i Beni culturali, infatti, che stanno lavorando per un’adozione congiunta di questo strumento accessorio e integrante del Pit, hanno concordato di procedere ad una revisione dell’integrazione paesaggistica al Pit adottata nel 2009, dopo che lo stesso ministero aveva avanzato una serie di osservazioni e di puntualizzazioni.”Il ministero – ha spiegato l’assessore – ha segnalato in particolare una serie di carenze rispetto all’elaborazione dei grafici, ai contenuti conoscitivi e critici, alle schede di disciplina del piano, al database e alla cartografia dei vincoli e alle aree compromesse e degradate”. L’assessore ha ricordato che, per evitare di adottare un piano che poi sia di nuovo sottoposto a osservazioni da parte del ministero, ”la Regione ha previsto di chiedere al ministero di esprimere un parere tecnico preliminare”.Secondo Andrea Agresti (Pdl), ”non si capiscono esattamente quali sono gli obiettivi della sostanziale revisione che viene annunciata”. Ricordando che il paesaggio e’ un valore condiviso, Agresti ha chiesto, in attesa dell’adozione dell’integrazione al Pit, di ”far scattare norme di salvaguardia che impediscano che i Piani strutturali dei Comuni possano approvare strumenti urbanistici non totalmente rispettosi delle norme sul paesaggio”.Secondo Vincenzo Ceccarelli (Pd), presidente della commissione Territorio e ambiente, dall’impostazione scelta dalla Giunta ”emerge la volonta’ di una revisione sostanziale” dell’integrazione adottata nel 2009 e in questo senso ha giudicato positivamente gli obiettivi di puntare sulla riqualificazione e il recupero dell’esistente e sull’adozione di una cartografia dei beni da tutelare. ”Su questo terreno, comunque, in Toscana non si parte da zero”, ha sottolineato.