Dossier
Toscana, la festa dei volontari
Gonfaloni d’argento a uomini e donne che “per la loro attività personale o in rappresentanza di associazioni”, opernado “a livello internazionale nel volontariato, rappresentano tutti i continenti e portano quotidianamente il loro contributo affinchè la libertà venga liberata”. Così il presidente del consiglio regionale Riccardo Nencini ha introdotto mercoledì 29 novembre la cerimonia di consegna dei riconoscimenti voluti in occasione della Festa della Toscana (nella foto, i premiati).
Nencini e i membri dell’Ufficio di presidenza del Consiglio hanno consegnato il Gonfalone d’argento a Ad De Raad, coordinatore dei programmi di volontariato delle Nazioni Unite (Unv); a Monira Rahman, fondatrice della Acid Survivors Foundation, fondazione a sostegno delle donne vittime di attentati con l’acido, una vera emergenza in Bangladesh che solo nel 2005 ha provocato 267 vittime; ad Alberto Cairo, responsabile del progetto ortopedico del Comitato internazionale della Croce Rossa in Afghanistan, che solo nel 2005 ha riportato a camminare 6000 pazienti; a don Renzo Rossi, missionario fiorentino in Brasile soprannominato l’angelo delle carceri per il suo impegno, negli anni della dittatura, nei confronti dei prigionieri politici; a Cesare De Florio La Rocca, direttore del Centro progetto Axè di protezione e difesa dei bambini e degli adolescenti di Salvador Bahia in Brasile, che assiste oltre 1500 bambini cercando di salvarli dall’abuso sessuale e lavorativo; ad Amnesty International (ha ritirato il Gonfalone Paolo Pobbiati, presidente della sezione italiana di Amnesty); alla Fondazione Romualdo Del Bianco (ha ritirato il gonfalone d’Argento il presidente Paolo Del Bianco) che promuove la cultura e l’arte come veicolo di incontro e di scambio per contribuire al processo di integrazione fra i popoli; all’associazione Un ponte per (ha ritirato il Gonfalone il presidente Fabio Alberti), nata dopo i primi bombardamenti in Iraq nel 1991, con lo scopo di contrastare la dominazione dei paesi del nord sul sud del mondo e di prevenire nuovi conflitti attraverso la cooperazione; all’Unicef (ha ritirato il Gonfalone Marta Santos Pais, direttrice centro ricerca di Firenze Istituto degli Innocenti dell’Unicef).
Del Gonfalone è stato insignito anche Pierluigi Collina, come testimonial della Campagna per la protezione dei bambini nei conflitti promossa dalla Croce Rossa Internazionale, ma Collina ritirerà il premio presso l’ippodromo del Visarno domani 30 novembre.
Tutti i premiati hanno ringraziato il Consiglio regionale della Toscana per questo riconoscimento che rappresenta un incoraggiamento a proseguire nel loro operato, spesso tra disagi crescenti. Il presidente di Amnesty italiana Paolo Pobbiati ha ricordato che la lo sforzo per il riconoscimento dei diritti umani si fa più grande oggi, con la lotta al terrorismo che usa metodi che erodono i diritti anche là dove erano consolidati.
Alberto Cairo ha invece auspicato che con questo premio ci si ricordi la difficile situazione dell’Afghanistan, dove la pace è lontana; Cesare De Florio La Rocca ha spiegato il senso del suo impegno in un paese, come il Brasile,che non è un paese povero quanto un paese ingiusto.
Paolo Del Bianco ha spiegato che ad oggi la Fondazione da lui presieduta ha avviato una rete di rapporti con 300 università in tutto il mondo e che la speranza è di incrementare i contatti nel breve periodo; don Renzo Rossi ha ricordato che la Festa della Toscana è dedicata al volontariato come percorsi di libertà e ci sono tanti modi di fare volontariato, anche in Brasile che è un paese molto più aperto alla speranza di quanto lo si sia in Europa.
Il presidente di Un ponte per Fabio Alberti ha voluto invece ricordare in particolar modo la figura di Alì, ventisettenne iraqeno che qualche tempo è venuto a seguire un corso a Firenze per restaurare la biblioteca nazionale di Bagdad incendiata dai bombardamenti americani, e che è stato assassinato in Iraq mercoledì scorso; Marta Santos Pais per l’Unicef ha messo l’accento sull’impegno che tanti giovani e giovanissimi nel mondo stanno profondendo per dare il loro contributo all’educazione dei loro coetanei. Ad De Raad ha ringraziato per un premio che va all’attività di centinaia di migliaia di volontari in tutto il mondo, che lavorano non perché devono ma perché volgliono, cercando di migliorare le condizioni di vita di milioni di persone.
Infine Monira Rahman ha spiegato di aver deciso di dar vita alla fondazione dopo aver incontrato nel 1998 una giovane con la faccia completamente distrutta, ma ancora piena di speranza e di voglia di vivere. La violenza contro le donne e le bambine è ancora una dura realtà del nostro mondo ha detto Monira ma c’è speranza.
Le associazioni di volontariato che operano sul territorio regionale sono 2643 (dati Cesvot), attestando la Toscana seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, per numero di associazioni (nel 2003 in Italia le organizzazioni di volontariato risultavano essere oltre 21mila, fonte Istat).
Il 51% delle associazioni toscane è di piccole dimensioni (meno di 20 volontari). Il 71,3% dichiara una matrice aconfessionale. Il 48,6% è nato tra i 5 a i 14 anni, il 39% è nato da più di 15 anni e il 12,6% è nato tra 1 e 4 anni.
Interessante la crescente partecipazione al volontariato da parte della popolazione anziana. In questo caso sono gli uomini ad essere in maggioranza con il 54,8%. Il 70,7% dei volontari anziani è coniugato, il 18,9% è vedovo mentre il 7,9% è ancora celibe o nubile.
A livello nazionale le entrate del volontariato sono concentrate tra le organizzazioni presenti nelle regioni centrali (soprattutto in Toscana), che costituiscono meno di un quinto dell’intera popolazione, ma dispongono di quasi un terzo delle entrate complessive.